giovedì 13 ottobre 2011

Guido Maria Conforti: le due ali, vita religiosa e l'impegno apostolico



Il contesto del mondo di oggi è diverso da quello in cui è nata la Congregazione dei missionari saveriani. Questo interpella l’idea di Conforti che la vita consacrata sarebbe stata di grande aiuto all’efficacia della vita apostolica. Se è vero che il carisma religioso – apostolico del Conforti è un dono per tutta la Chiesa, è tanto vero che questo richiede un impegno di più per cogliere il proprio stato di vita in mezzo alla missione della Chiesa. Si colloca qui la sfida per volare con le due ali. In mezzo alla bipolarità apparente tra «partire» e «rimanere» e tra «consacrazione» e «missione», ciò che compone la saverianità di una persona è la sua identità religiosa al servizio della missione. Tutti sono chiamati ad essere testimoni, ma non in modo uniforme.


Di seguito, propone alcuni dei pensieri di San Guido Conforti per quanto riguarda l’equilibrio della vita religiosa e l’impegno apostolico.


"Ognuno di noi sia quindi intimamente persuaso che la vocazione, alla quale siamo stati chiamati, non potrebbe essere più nobile e grande, come quella che ci avvicina a Cristo autore e consumatore della nostra Fede ed agli Apostoli, che, abbandonata ogni cosa, si diedero intieramente senza alcuna riserva alla sequela di lui, e che noi dobbiamo considerare come i nostri migliori maestri: Il Signore non poteva essere più buono con noi!"
"Ma appunto perché la vita apostolica, congiunta alla vita religiosa è sotto ogni aspetto eccellente, il Maligno nulla lascia d’intentato per allontanarne coloro che l’hanno abbracciata, o la vogliono abbracciare. Turba la mente con dubbi, il cuore con ansie, la fantasia con false apprensioni, la volontà con scoraggiamenti, esagerando le difficoltà di un tal genere di vita, che cerca di mostrare impossibile. E bene spesso riesce nell’intento."
"La vita apostolica infatti, congiunta alla professione dei voti religiosi, costituisce per sé quanto di più perfetto, secondo il Vangelo, si possa concepire."
  • Per la professione dei voti religiosi noi veniamo a morire a tutto ciò che è terrestre per vivere una vita nascosta in Dio con Gesù Cristo, avverandosi quello che scriveva l’Apostolo Paolo ai primitivi fedeli: Mortui estis et vita vestra est abscondita cum Christo in Deo.
  • I voti religiosi sono vincoli santi che vieppiù ci stringono al divin servizio; sono una totale emancipazione dal Demonio, dal mondo e dalla carne; sono una continua aspirazione a cose sempre migliori; sono come una specie di martirio, a cui, se manca l’intensità dello spasimo, supplisce la continuità di tutta la vita. Per questo essi accrescono il merito delle azioni nostre, essendo dottrina comune ai Padri della Chiesa che quanto si fa con voto, è doppiamente meritorio agli occhi del Signore.
  • Chi compie un’opera senza voto, osserva genialmente S. Anselmo, può paragonarsi a colui che offre il frutto di una pianta, mentre chi opera con voto, offre assieme al frutto, la pianta stessa.


"Nel momento dello sconforto ricorriamo a Dio colla preghiera, rinnoviamo i nostri propositi e raddoppiamo la fedeltà nel compimento dei nostri doveri, richiamando alla nostra mente le parole dell’Apostolo, le quali dovrebbero allontanare da noi ogni incertezza: «Ognuno resti in quella vocazione, in cui fu chiamato» (1 Cor. VII - 21)."

"E dovendo pur prendere da voi commiato, permettete che, riepilogando il già detto, io esprima un voto. Il voto che la caratteristica che dovrà distinguere i membri presenti e futuri della pia nostra Società sia sempre la risultante di questi coefficienti: 
  • spirito di viva fede che ci faccia veder Dio, cercar Dio, amar Dio in tutto, acuendo in noi il desiderio di propagare ovunque il suo Regno.
  • spirito di obbedienza pronta, generosa, costante in tutto e ad ogni costo per riportare le vittorie da Dio promesse all’uomo obbediente.
  • spirito di amore intenso per la nostra Religiosa Famiglia, che dobbiamo considerare qual madre e di carità a tutta prova pei membri che la compongono.
  • professione dei nostri voti, che ci rende somiglianti al Prototipo divino dei predestinati.

"Ci sia dunque sempre più cara la professione dei nostri voti, che ci rende somiglianti al Prototipo divino dei predestinati."

Tratto dalle Pagine Confortiane 
alfonsus widhiwiryawan sx, parma, ottobre 2011

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