giovedì 13 ottobre 2011

Guido Maria Conforti: la missione = la fratellanza universale


Cosa significa la missione? La risposta comune che ho trovato parla più del metodo della missione che l'essenza della missione stessa. Sì... è difficile trovare una definizione propria di questa parola. Infatti, il motivo per cui cerco di rispondere questa domanda è in prossimità della giornata missionaria mondiale, il 23 ottobre 2011. è il giorno molto opportuno per parlare della missione, sopratutto perché uno tra le tre persone che saranno riconosciute ufficialmente la loro santità dalla Chiesa è un personaggio a me molto caro: Guido Maria Conforti. Mi rivolgo subito ai suoi discorsi soprattutto ai missionari in partenza. Ho scelto questa parte perché a volte, prima di partire, mi son trovato nel momento in cui c'erano tanti rumori dentro. é normale. C'è un distacco dal luogo in cui mi son trovato bene e c'è anche l'insicurezza del mio futuro. Ma poi... ciò che rimane è quella parola data da Dio attraverso le persone che incontri e ti salutano. Ecco... in questo quadro, vorrei mettere le parole di San Guido Maria Conforti per quanto riguarda l'essenza della missione, partendo proprio dal primo comandamento di Dio che ho citato dal Vangelo di Marco:

Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?".  Gesù rispose: "Il primo è: AscoltaIsraele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi". Allora lo scriba gli disse: "Hai detto beneMaestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici" (Mc 12, 28-33)

Cosa dice il nostro fondatore, San Guido Maria Conforti, che è per gli abitanti di Parma è stato il loro vescovo. Per i missionari in partenza, egli diceva:
  • Non andate colà in nome di alcuna autorità della terra, in nome di alcun governo, ma unicamente in nome di Cristo, a cui dal Padre suo celeste sono state date in eredità tutte le genti. Non andate per conquistare città e provincie, ma per insegnare a quei popoli lontani il modo sicuro, infallibile per conquistare il Regno celeste.
  • Non andate per esportare le ricchezze della terra ed i prodotti delle industrie, che ivi troverete, ma per donarvi senza riserva al bene di quelle genti e per effondere in mezzo di esse i celesti carismi del vostro sacro ministero.
  • Sì, andate per predicare la fratellanza universale proclamata da Cristo, destinata ad abbattere tutte le barriere ed a formare di tutti gli uomini, senza distruggere le nazionalità ed i relativi diritti, una sola grande famiglia, congiunta col vincolo della carità cristiana (1924). 
Tratto dalle Pagine Confortiane

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