venerdì 27 maggio 2011

WYD Madrid 2011

WYD Madrid 2011: Jóvenes recibirán un SMS diario del Papa durante J...: "Revolucion707radio - Los organizadores de la Jornada Mundial de la Juventud Madrid 2011 (JMJ), expresaron su “esperanza de poder hacer lleg..."

Davvero che questa è la novità!! Quando viene saltato la classe intermediario, l'incontro tra le due potenze gigante, il Papa ed i giovani che rappresentano il popolo di Dio, produrrà qualcosa di straordinaria.
Chi ha l'autorità per parlare di Dio e su Dio?

mercoledì 25 maggio 2011

We have lost the subjectivity?



Ave Maria.... il saluto dell'angelo risuona ancora in questo mese e ci fa ricordare il momento decisivo in cui la storia della salvezza si mette in atto con l'incarnazione del Verbo. La storia del peccato viene poi trasformato alla storia della salvezza. Quel Verbo Divino interroga sempre l'uomo che cerca la verità e lo invita a lasciare il passato peccaminoso e ad abbracciare una nuova vita in Lui.
Quel saluto risuona ancora oggi quando recitiamo il rosario. Non so quanta gente e quanto amore con cui noi mettiamo su questa preghiera, ma è certo che ogni volta quando recitiamo, incontriamo sempre una presenza nuova, un significato molto profondo che spiega la grandezza di quel mistero e la misteriosità della nostra vita... Ecco, nella grandezza di questo mistero, cerco di rileggere continuamente gli avvenimenti che succedono in questo mese.
Un passo gigante nella vita della Chiesa, nella società e influisce anche i miei sentieri della vita. Succede tante cose che a volta mi lascia con la bocca aperta. La beatificazione del Papa Giovanni Paolo II ha aperto di sicuro l'andamento di questo mese. Magari non è un passo semplice che guida questo mese, anzi, questo afferma il frutto della totalità del Beato Giovanni Paolo per condurre la Chiesa ad entrare nel terzo milenio. Il suo passo non si ferma con la sua morte. Anzi, il suo successore è riuscito ad intuire i grandi temi con cui egli li dovrebbe consolidare. L'incontro "Vatican Blogger Meeting" è uno tra i temi trattati. Cosa ne pensiamo? A volte penso che qui si inizia un nuovo stile di vita in cui, tra il Maestro e il discepolo, tra il Capo e il membro, tra i Grandi e i piccoli, tra quelli che stanno al centro e quelli che rimangono nella periferia, tra gli abitanti di un palazza e quelli che vivono nella foresta, tra quelli che stanno 400 chilometri sulla terra e quelli che si siedono al seminterrato, tra il presidente e il lavavetro al semaforo ... ci possono mettersi in contatto diretto. Insomma, mi sembra che venga tolto la classe intermediario. Questo è un fattore molto importante per determinare la strategia politica, la strategia pastorale, il metodo di insegnamento, l'approfondimento dello studio ecc. Alloraaa..... Non c'è più un posto per nascondersi, perchè anche il piccolo può vedere e verificare l'identità dei grandi. Quasi tutto è trasparente...
Questo sistema diretto mi lascia qualche domanda:
  • Dietro lo schermo del blog, del facebook o qualsiasi pagina del web, in che modo possiamo riconoscere il soggetto? Cosa significa la soggettività di una persona?
  • Cosa intendiamo noi quando parliamo della comunità cristiana? Se noi leggiamo il passo biblico, "dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro", c'è la possibilità di costruire una comunità o di riconoscere la presenza di Dio in mezzo alla persona che legge un blog o due persone che stanno chattando?
  • le altre domande le scrivo dopo......

Ave Maria .... the greeting of the angel still resonates in this month and reminds us of the decisive moment in the history of salvation which is put in place through the Incarnation of the Word. The story of sin is then trasformed to the history of salvation. That Divine Word always asks the man who seeks the truth and asked him to leave the sinful past and embrace a new life in HimThat greeting still resonates today, reciting the rosary. I do not know how many people and how much love we put up this prayer, but it is certain that every time when we pray, we find always a new presence, a very deep meaning that explains the greatness of the mystery and the mystery of our lives ... Here, in the greatness of this mystery, I try to review the events that happen in this month.A giant step in the life of the Church, society, and also affects the paths of my life. It happens so much that sometimes leaves me with my mouth open. The beatification of Pope John Paul II opened the performance of this month. Perhaps it is a simple step that drives this month, in fact, this result affirms the totality of the Blessed John Paul to lead the Church to enter the third Milenio. His step does not stop with his death. Indeed, his successor was able to realize the great themes with which he should consolidate them. The meeting "Vatican Blogger Meeting" is one of the topics covered. What do you think? Sometimes I think that it starts a new lifestyle in which, between the master and disciple, between the Head and the member, between those who are at the center and those who remain in the periphery, between the inhabitants of a building and those living in the forest, among those of 400 km on land and those who sit in the basement, between the President and the washer at the traffic lights ... they can get in direct contact. In short, it seems to be removing the intermediary class. This is a very important factor that determine the political strategy, the pastoral strategy, method of teaching, in-depth study and so on. ..... There is no place to hide, because even the small can see and verify the identity of the greats. Almost everything is transparent ...
This system lets me direct a few questions:
  • Behind the screen of your blog, facebook or any web page, how can we recognize the person? What does the subjectivity of a person means?
  • What is the meaning of the Christian community? If we read the biblical passage, "where two or three are gathered in my name, there am I with them", there is the possibility to build a community or to recognize the presence of God in the person who reads a blog or two people are chatting?
  • to be continued......

vaticanblogmeeting.com

The last notice from Vatican blogger meeting

http://www.vaticanblogmeeting.com/?sms_ss=blogger&at_xt=4ddc980ddffa9a4e%2C0

martedì 24 maggio 2011

Preghiera a Nostra Signora di Sheshan


Vergine Santissima, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra,
venerata col titolo di "Aiuto dei cristiani" nel Santuario di Sheshan,
verso cui guarda con devoto affetto l'intera Chiesa che è in Cina,
veniamo oggi davanti a te per implorare la tua protezione.


Volgi il tuo sguardo al Popolo di Dio
e guidalo con sollecitudine materna
sulle strade della verità e dell'amore,
affinché sia in ogni circostanza fermento
di armoniosa convivenza tra tutti i cittadini.
Con il docile "sì" pronunciato a Nazaret tu consentisti
all'eterno Figlio di Dio di prendere carne nel tuo seno verginale
e di avviare così nella storia l'opera della Redenzione,
alla quale cooperasti poi con solerte dedizione,
accettando che la spada del dolore trafiggesse la tua anima,
fino all'ora suprema della Croce, quando sul Calvario restasti
ritta accanto a tuo Figlio che moriva perché l'uomo vivesse.

Da allora tu divenisti, in maniera nuova,
Madre di tutti coloro che accolgono nella fede il tuo Figlio Gesù
e accettano di seguirlo prendendo la sua Croce sulle spalle.

Madre della speranza,
che nel buio del Sabato santo andasti
con incrollabile fiducia incontro al mattino di Pasqua,
dona ai tuoi figli

la capacità di discernere in ogni situazione,
fosse pur la più buia,

i segni della presenza amorosa di Dio.Nostra Signora di Sheshan, s
ostieni l'impegno di quanti in Cina,
tra le quotidiane fatiche,

continuano a credere, a sperare, ad amare,
affinché mai temano di parlare di Gesù

al mondo e del mondo a Gesù.

Nella statua che sovrasta il Santuario
tu sorreggi in alto tuo Figlio,
presentandolo al mondo
con le braccia spalancate in gesto d'amore.
Aiuta i cattolici cinesi
ad essere sempre testimoni credibili di questo amore,
mantenendosi uniti
alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa.

Madre della Cina e dell'Asia,

prega per noi ora e sempre.
Amen!
Benedetto XVI


Virgin Most Holy, Mother of the Incarnate Word and our Mother, venerated in the Shrine of Sheshan under the title "Help of Christians", the entire Church in China looks to you with devout affection. We come before you today to implore your protection. Look upon the People of God and, with a mother’s care, guide them along the paths of truth and love, so that they may always be a leaven of harmonious coexistence among all citizens.
When you obediently said "yes" in the house of Nazareth, you allowed God’s eternal Son to take flesh in your virginal womb and thus to begin in history the work of our redemption. You willingly and generously cooperated in that work, allowing the sword of pain to pierce your soul, until the supreme hour of the Cross, when you kept watch on Calvary, standing beside your Son, who died that we might live.
From that moment, you became, in a new way, the Mother of all those who receive your Son Jesus in faith and choose to follow in his footsteps by taking up his Cross. Mother of hope, in the darkness of Holy Saturday you journeyed with unfailing trust towards the dawn of Easter. Grant that your children may discern at all times, even those that are darkest, the signs of God’s loving presence.
Our Lady of Sheshan, sustain all those in China, who, amid their daily trials, continue to believe, to hope, to love. May they never be afraid to speak of Jesus to the world, and of the world to Jesus. In the statue overlooking the Shrine you lift your Son on high, offering him to the world with open arms in a gesture of love. Help Catholics always to be credible witnesses to this love, ever clinging to the rock of Peter on which the Church is built. Mother of China and all Asia, pray for us, now and for ever.  Amen!

Benedict XVI

domenica 22 maggio 2011

The murder of Veronica Guerin



What is the meaning of "vocation"?

Una vita in immagini

The vatican paus homage to Jhon Paul II on the occasion of his beatification creating a webpage (http://www.giovannipaoloii.va/en/) which retraces some of the most significant moment of his history and of his pontificate.

The site has created with a preference for the power and the spontenity of the images. There are 500 photograhs, 30 videos and 400 sentences in six different language, totaling 2.400 sentences!

On this site one may also wathc the live streaming of the whole event.

The site has been developed for all technologies: PCs, laptops, mobile devices, smartphones, iPads etc.

sabato 21 maggio 2011


In this context the work the Pontifical Council for Social Communications carries out in deepening the knowledge of “digital culture” is important. It stimulates and sustains reflection for a greater awareness of the challenges that lie in store for the ecclesial and civil communities. It is not only a matter of expressing the Gospel message in contemporary language; it is also necessary to have the courage to think more deeply — as happened in other epochs — about the relationship between faith, the life of the Church and the changes human beings are experiencing.
It is also the commitment to helping all those who have responsibilities in the Church to understand, interpret and speak the “new language” of the media in their pastoral duties (cf. Aetatis Novae, n. 2) and in dialogue with the contemporary world, asking themselves: what challenges does “digital thought” pose to faith and theology? What questions and requests?

lunedì 16 maggio 2011

Sacerdoti, siate totalmente innamorati di Cristo



Il testo dell'angelus 2 Agosto 2009

La Vergine Maria, Madre della Chiesa, aiuti i sacerdoti ad essere tutti totalmente innamorati di Cristo, seguendo l’esempio di questi modelli di santità sacerdotale.

La santità è la misura stessa della vita cristiana



Il testo dell'udienza generale 13 Aprile 2011
...
Forse potremmo chiederci: possiamo noi, con i nostri limiti, con la nostra debolezza, tendere così in alto? La Chiesa, durante l’Anno Liturgico, ci invita a fare memoria di una schiera di Santi, di coloro, cioè, che hanno vissuto pienamente la carità, hanno saputo amare e seguire Cristo nella loro vita quotidiana. Essi ci dicono che è possibile per tutti percorrere questa strada. In ogni epoca della storia della Chiesa, ad ogni latitudine della geografia del mondo, i Santi appartengono a tutte le età e ad ogni stato di vita, sono volti concreti di ogni popolo, lingua e nazione. E sono tipi molto diversi. In realtà devo dire che anche per la mia fede personale molti santi, non tutti, sono vere stelle nel firmamento della storia. E vorrei aggiungere che per me non solo alcuni grandi santi che amo e che conosco bene sono “indicatori di strada”, ma proprio anche i santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate. Sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede. Questa bontà, che hanno maturato nella fede della Chiesa, è per me la più sicura apologia del cristianesimo e il segno di dove sia la verità. ...

lunedì 9 maggio 2011

Teologia


Mio papà, Fransiskus Saverius Sunardi, dell’isola di Giava (Indonesia), è l’unico cattolico di una famiglia interamente mussulmana, mentre mia mamma, Maria Florentina Wasiyatni, dell’isola di Celebes (Indonesia) – i cui genitori appartenevano ad una tradizione religiosa popolare – è l’unica cattolica di una famiglia in maggioranza protestante. Vivendo in un contesto così plurale, ho sentito più forte l’urgenza, come cristiano di seconda generazione, di ribadire la centralità di Gesù Cristo nella mia vita e nella società di oggi. La cultura post-moderna, infatti, tende a separare i vari aspetti della vita, considerandoli come unici, a sé stanti, e non come parte integrante di una totalità.
Nei secoli passati, la missione concepita come plantatio ecclesiae non è riuscita a guadagnare al cristianesimo porzioni significative di asiatici. Forse perché, nell’annuncio del vangelo, non ha sufficientemente apprezzato i linguaggi, i segni, i simboli e le usanze delle millenarie culture dell’Asia. Sicché il cristianesimo è ancora irrilevante per la vita della maggior parte degli asiatici. Non si tratta di assolutizzare nessun concetto o simbolo, poiché solo Dio è assoluto, ma di tentare di dire Dio, il Dio di Gesù Cristo, adottando parole, simboli e concetti del contesto asiatico.
Perciò, a partire dal Concilio Vaticano II (1962-1965), temi come dialogo, semina Verbi, ad gentes e promozione umana sono diventati importanti affinché la Chiesa possa inserirsi nel mondo attuale, valorizzando il rispetto reciproco e la dignità di ogni essere umano. Anche il magistero dei Papi Giovanni XXIII e Paolo VI sottolinea che, nel processo di trasmissione della fede, è importante distinguere tra la sostanza e il rivestimento culturale, senza venir meno alla fedeltà della dottrina cattolica. I vescovi della FABC (Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche) hanno risposto a tale appello del magistero universale della Chiesa proponendo un diverso approccio al depositum fidei, una nuova modalità nell’annuncio, un nuovo modello di Chiesa e una teologia più attenta al contesto. L’approccio contestuale ha significato in Asia il passaggio da un processo di “cristianizzazione” del continente ad un processo, tutto nuovo, di “asianizzazione” del cristianesimo. Non si può, infatti, pensare al cristianesimo come ad una religione che confessa un Dio “totalmente altro” – “trascendente” alla maniera del pensiero occidentale –, senza tener conto del contesto culturale e religioso asiatico. È indispensabile, invece, nell’annuncio e nella sequela di Gesù Cristo, fare appello alla profondità del sentire religioso asiatico. Gesù Cristo, infatti, è percepito e accolto dal cuore dell’asiatico solo quando la Chiesa accetta coraggiosamente di fare i conti con il pensiero e il linguaggio soteriologico delle tradizioni religiose non cristiane, trovando in essi degli addentellati che illustrino più adeguatamente la novità della conoscenza liberante (gnosi) e dell’amore-kenosis (agape) propri del messaggio cristiano.
In questo nuovo approccio al contesto asiatico, c’è però il rischio del relativismo, che considera tutte le religioni complementari – senza concedere ad alcuna il monopolio della Verità –, per cui la Verità sarebbe la somma totale dei frammenti della medesima presenti in ogni singola religione. Da un punto di vista teologico, il pericolo maggiore è la deriva sincretista, la caduta nel relativismo e nel soggettivismo. Non bastano ad arginare questo pericolo i vari riconoscimenti di Gesù Cristo, come quello celebre del Mahatma Gandhi in India. È necessario mettere nel contempo in evidenza che Gesù Cristo non è monopolio di nessuna cultura, nemmeno della cosiddetta civiltà cristiana occidentale, e che la sua originalità divina è a disposizione di tutte le culture e di tutti gli uomini.
Questo mio elaborato cerca di indagare la relazione tra la centralità di Gesù Cristo, così come viene espressa nella teologia della FABC, e l’annuncio del vangelo nel contesto asiatico. Il mio lavoro non si prefigge di effettuare una ricerca di tipo storico sulla cristologia asiatica, né intende presentare la cristologia completa della FABC, nemmeno di dare una risposta definitiva alle questioni cristologiche emergenti, ma piuttosto di esaminare, seguendo la linea della FABC, il significato universale di Gesù Cristo in quanto centro della storia della salvezza. Sottolineerò solo alcuni elementi cristologici più importanti nei principali interventi magisteriali della FABC. In sostanza, cercherò di cogliere per sommi capi il significato della Rivelazione di Dio, incarnata in Gesù Cristo, per gli asiatici. Si tratta di una sfida appena lanciata dal mio studio, ma che rimane senz’altro aperta ad ulteriori approfondimenti.
Nel primo capitolo, più descrittivo, prenderò in esame il panorama storico in cui si è inserita la Chiesa in Asia (prima parte) e il contesto teologico in cui essa, mentre annuncia Gesù Cristo agli asiatici, è chiamata a rendere ragione della propria fede. Per quanto riguarda il panorama storico, c’è da dire che, nonostante le percezioni sfavorevoli all’evangelizzazione dell’Asia, la FABC è riuscita a costruire i suoi documenti sui tre livelli più significativi del contesto asiatico: a) la pluralità delle culture; b) la pluralità delle religioni; c) le diverse forme di povertà. Per quanto riguarda il contesto teologico, ho concentrato la mia attenzione sui problemi cristologici nati dalla sfida del pluralismo religioso e culturale, così impellente in Asia, sottolineando il tipico modo di pensare e di agire in generale degli asiatici all’insegna della visione olistica dell’armonia.
Nel secondo capitolo tratterò dell’imprescindibilità del contesto, come panno di fondo e luogo teologico per costruire una cristologia asiatica. Vedremo così che la FABC ha strutturato il suo metodo teologico su un ciclo pastorale con cinque punti di riferimento: a) legame con la vita; b) a partire dalla realtà; c) coinvolgendo l’aspetto spirituale delle varie tradizioni religiose; d) con un triplice dialogo; e) accogliendo l’armonia come modo per inserirsi nella vita. La visione della FABC si conclude con un richiamo alla pratica del ministero terreno di Gesù Cristo, il quale ha annunciato il Regno e si è autoproclamato la via che conduce al Regno, invitando al discepolato come sequela Christi.
Nell’ultimo capitolo tenterò di valutare la metodologia della FABC dal punto di vista della problematica cristologica proposta nel primo capitolo. Concluderò il bel tutto con un paragrafo che descriverà le varie immagini asiatiche, cristiane e non cristiane, di Gesù Cristo.

Volare con le due ali


La Cina era il primo e l’unico obiettivo della missione affidata dalla Santa Sede ai Missionari Saveriani fino del secolo scorso. Visto che la missione «ad extra» è il carattere essenziale del carisma del Conforti, si potrebbe dire che la chiusura delle missioni in Cina sia stato un crollo del carisma? È stata la Provvidenza divina che ha aperto la strada verso la totalità della missione per tutto il mondo, attraverso la conquista maoista che spinse tutti i Missionari Saveriani a lasciare il Paese? I Saveriani non sono missionari se non provano un’avventura eroica e lontana dal loro Paese?

Questa tesina non pretende di risolvere il problema e la crisi della missione che continua fino ad oggi, ma ha tre obbiettivi da conseguire.
Il primo obiettivo è di approfondire il nucleo del carisma del Conforti. La nascita di questo carisma si inserisce nel contesto dei «mistici del cuore» che lottano per il Regno di Dio. Nella storia della spiritualità moderna, ci sono centinaia di congregazioni e di persone che si impegnano per raggiungere il medesimo scopo. In questa epoca che inizia alla fine del ‘700, il germoglio del soggettivismo, della secolarizzazione e della ragione inizia a trascurare Dio. Di conseguenza, la fede viene indebolita, la Chiesa viene trascurata e l’uomo si inclina su se stesso. In questa atmosfera, i tre punti cardinali che nel loro insieme costituiscono i capisaldi dell’intuizione religiosa – apostolica del Conforti vengono approfonditi nella prima parte di questa tesina. Questi sono la conversione, l’incontro con San Francesco Saverio e l’itinerario di fede, che è sintetizzato nel suo motto «in omnibus Christus»[1].

Il secondo obbiettivo esamina la peculiarità delle «due ali» su cui il Conforti insiste sempre fin dall’inizio della fondazione del suo Istituto missionario. I Saveriani non sono gli unici che dedicano la loro vita alla missione, in prima linea, per incontrare quelli che non conoscono e non amano Gesù Cristo. È importante perciò approfondire la connessione tra la vita religiosa con la professione dei consigli evangelici e la vita esclusivamente missionaria, alla luce delle intuizioni del Conforti in modo tale che si conservi il nocciolo e si trovino le modalità missionarie adatte al contesto della nuova evangelizzazione nel terzo millennio.

L’ultimo obiettivo è sapere dove si collochi il posto del carisma del Conforti nella Chiesa. L’attività missionaria ai tempi del Conforti favoriva una forte idea, ossia che l’identità della missione è «partire». Le azioni compiute nei Paesi di missione, spesso sono assimilate all’identità propria dei missionari. Ma ciò è come una trappola aperta in quanto riduce la missione solo al «partire» e trascura il «rimanere», mettendo l’esistenza delle opere missionarie ai margini dei «Paesi di missione», tralasciando così la Chiesa che lo manda.

Lo squilibrio di questa bipolarità minaccia lo svuotamento dell’interiorità della persona. Considerando la complessità della questione, questa tesina si limita a evidenziare la collocazione il posto dei consigli evangelici e della missione dei Saveriani nella Chiesa in modo tale che il nucleo centrale dell’esperienza mistica del rapporto del Conforti con Gesù Cristo crocefisso mantenga viva la modalità «dell’amore di Cristo che spinge»[2].
Le fonti primarie per approfondire la spiritualità religiosa – apostolica del Conforti sono i suoi scritti, raccolti in due documenti principali: «Pagine Confortiane» e «Fonti Confortiane-Teodoriane». Mentre la natura delle «Pagine Confortiane» sono gli scritti esclusivamente del Conforti collocati secondo le occasioni ed i soggetti a cui sono stati indirizzati, le «Fonti Confortiane-Teodoriane» sono, invece, inquadrate nel contesto storico e i cui dati obbiettivi aiutano a comprendere meglio il significato delle fonti medesime.
Certo, questa tesina non intende dire ultima parola sul carisma del Conforti, ma è soltanto una pista per un suo approfondimento ulteriore. Questo vuol essere un contributo, benché minimo, alla sete dell’anima alla ricerca del senso di equilibrio tra l’apostolato e la consacrazione di vita.


[1] Col 3,11.
[2] 2Cor 5,14.

domenica 8 maggio 2011

C. Acquaviva

Accorgimenti per curare le malattie dell’anima

L’autore del testo è stato il quinto Generale della Compagnia di Gesù dal 9 Febbraio 1581 alla morte. Il suo periodo è stato segnato dalla fecondità dei numeri di coloro che si sono aggregati alla compagnia e dall’espansione dell’attività missionaria propria della compagnia.
Il contenuto del testo, che sono le istruzioni e le avvertenze pratiche per i superiori affinché possano governare correttamente, è in sintonia all’esigenza di questa situazione. Visto la maggior responsabilità spetta ai superiori «per fare rendi conto a Dio»[1], il Generale li stimola ad evitare l’ingenuità e il spiritualismo. Da un lato, è un atteggiamento dei superiori di «crederci innocenti soltanto perché non ha fatto nulla di male»[2] e dall’altro lato, è pregare tanto, trascurando però l’impegno per «procurarsi gli aromi»[3], che sono gli strumenti necessari per poter amministrare bene il potere per la maggior gloria di Dio e al servizio dei fratelli. La preghiera, che è la colonna principale nella cura, viene praticata e collocata in modo giusto.


[1] Acquaviva. C., «Accorgimenti per curare le malattie dell’anima», in http://www. ignaziana.org/accorgimenti.pdf, Cap. I, § 1. (D’ora in poi si cita semplicemente il capitolo e il numero di riferimento).
[2] I, § 1.
[3] I, § 5.


martedì 3 maggio 2011

Report del Vatican Blogger-Meeting

Quando gli spagnoli hanno scoperto l’America o Thomas Alpha Edison ha inventano la luce, il telefono eccetera, la storia è cambiata: lo stile della vita dell’uomo si è trasformato. Avvertiti dalla storia del terzo millennio, che è appena iniziato, il Vaticano invita i blogger a radunarsi, il giorno dopo la beatificazione di papa Giovanni Paolo II. Non tutti sono blogger cattolici, ma il cardine principale è che siano presenti i vari campi dell’incontro.
In questa mia relazione, propongo prima di tutto alcune brevi sintesi dei temi dell’incontro; poi, una riflessione dal punto di vista della spiritualità e la possibilità di sviluppo sui punti lanciati. Grazie innanzitutto a p. Antonio Spadaro che ci ha dato i quattro obiettivi basilari per collocare i vari interventi che sono stati fatti.

Primo, incoraggiare la presenza
Questo incontro è servito a incoraggiare la presenza del blogger nel mondo digitale, favorendo l’incontro tra la Parola di Dio e la gente. Bisogna affrontare anche i temi delicati e difficili, in legame con la chiesa e nell’ambito della spiritualità. È un incontro che diventa uno scontro? Può darsi, visto che la diversità c’è ed è forte.
Padre Roderick, un sacerdote spagnolo di 43 anni, insiste sull’importanza di trovare i punti di interesse comune, prima di condividere la propria fede. L’incontro sarà possibile e più facile se tra l’utente e il mittente c'è un linguaggio comune, un linguaggio di amicizia tra l'utente e chi lo segue. Al di là dell’incontro, il suo blog gli permette di essere pastore anche per coloro che non sono presenti nella chiesa e non sono cristiani.

Secondo, dialogo tra fede e cultura
Questo incontro stimola l’aprirsi al dialogo tra fede e cultura, perché il blog indica l’opera della gente in ascolto, in riflessione e in azione. C’è una persona dietro il blog. In questa persona, sono presenti la libertà e la tentazione dell’ego, dalla pornografia fino al gioco di guerre stellari.
Elizabeth Scalia sottolinea la libertà come luogo comune e punto di partenza. Visto il carattere confusionale del blog, vale la legge non scritta, che non è tanto chi ha ragione a vincere, ma vince chi grida più forte. L’internet è il regno di chi grida più forte, entro alcune norme da rispettare. Ci sono tanti campi a cui il blogger può dedicare l’obiettivo del suo blog. L’invito in Vaticano significa riconoscenza per la loro presenza e sottolinea l’importanza del dialogo tra fede e cultura in cui si inserisce il blogger stesso.

Terzo, raggiungere tutti
L'altro obiettivo è raggiungere l’ampia comunità online. È possibile costruire una comunità cristiana tramite internet? I blogger non sono persone anonime, ma hanno delle identità precise, hanno un circolo di amici e sono influenzati dal contesto. Il blog dà la possibilità di far passare le idee e i messaggi della fede.

Quarto, incontro tra chiesa e blogosfera
Infine, questo incontro cerca di incrementare la familiarità tra il Vaticano, come realtà istituzionale, e la blogosfera. In generale, secondo Francois Jeanne-Beylot, la riunione dei blogger va fatta dai blogger stessi, non da una istituzione, e tanto meno dalla chiesa! Questo è giusto! L’uso dei media non serve soltanto per raggiungere la gente, per parlare con loro, per predicare un ritiro a un oggetto chiamato gente, laici, giovani, uffici pastorali parrocchiali eccetera.
I media sfidano anche la chiesa. Essa ha bisogno di ascoltare: cosa vogliono gli uomini? Cosa sperano? In che modo vivono? Quali sono le loro aspettative? Continuando il suo intervento, p. Antonio Spadaro intuisce che la situazione confusionale dentro il blogger permette anche il compito di canalizzare le energie di volontà e di forza. I desideri e le aspettative sono tante e la chiesa può dare ascolto.

La chiesa e il mondo digitale
Continuando il ruolo della chiesa nel mondo digitale, p. Lombardi, direttore della sala stampa Vaticana, fa due considerazioni per i blogger. 1) La chiesa deve essere un'opinione pubblica e la realtà del blog può inserirsi nella dinamica di questa opinione. 2) Per la società, il fenomeno del blog non segue lo schema classico dal centro alla periferia. È invece un movimento che parte dal basso, dal mercato, dalla piazza.
A volte, i blogger danno una mano ai responsabili per leggere ciò che sta succedendo intorno a loro. Un'analisi competente e responsabile può migliorare la qualità del servizio dei parroci, dei responsabili dell’ufficio pastorale e anche dei vescovi. A questo punto, la dinamica del dialogo per il servizio al prossimo trasforma la vita sia del blogger, sia della società in cui i blogger sono inseriti.
Per quanto riguarda l’impegno del Vaticano per inserirsi in questo mondo digitale, sono state fatte alcune domande dal pubblico: Il papa ha un facebook? Risponde ai messaggi? Si può chattare con il papa? Dove sta l’e-mail e il blog del papa?

Per rispondere a queste domande e ad altre simili, bisogna approfondire il tema del passaggio della teologia all’ambito digitale. Il problema non riguarda solo e semplicemente gli strumenti digitali, ma l'ambito teologico. Il ministero petrino non è quello di andare porta a porta, entrando nelle relazioni personali. Il papa è il pastore universale, di tutti. Rispondere a tutte le lettere e a tutti i messaggi a lui scritti, potrebbe impoverire il ministero petrino. La trappola del mondo digitale è aperta. A questo punto bisogna sapere il suo significato, per arricchirlo, e stare attenti a non ridurre o personalizzare il significato in manifestazioni troppo semplici.
In che modo il Vaticano stimola i blogger a impegnarsi nel mondo digitale? In pratica, ci sono delle porte suggerite e proposte, come "famiglia.va", "vatican.va", "osservatore romano daily", "photovat", "vatican player", "agenzia fides", "ctv youtube", "visnews.va", "vatican radio", "intermirifica.net" eccetera. Di questi, alcuni sono ancora in fase di sviluppo. Vi si offrono notizie del mondo, con il riferimento alla chiesa nel mondo. Certo, ci vuole una scelta editoriale e attirare la persona in questa sede. Perciò non ci sono notizie veramente nuove, ma queste sono organizzate in modo nuovo.

Come spunti di riflessione, vorrei segnalare i seguenti.
- Fino a che punto influisce il nostro senso di responsabilità (morale) nell’esprimersi attraverso gli scritti, i video e le immagini nel blog che è caratterizzato dalla sua mondanità e dove ognuno può caricare/scaricare tutto ciò che vuole? Il messaggio è neutrale, ma l’interpretazione è determinata dal contesto e può cambiare e dare un tono diverso al medesimo contenuto.
- La sfida del sacramento dell’incontro. Incontrare l’altro significa entrare in un luogo sacro (cfr Esodo 3,5). Visto il desiderio di essere onnipresente, come si valorizza la bellezza e il significato dell’assenza?
- Questo incontro tra i blogger, convocato dalla Santa Sede, dà un messaggio molto forte. La chiesa riconosce che un linguaggio nuovo sta trasformando la storia, il mondo, la vita della gente. Questo linguaggio si chiama: internet, facebook, twitter, flicker, picasa, blog, messenger eccetera. Sono gli strumenti digitali che possono annientare il tempo, lo spazio e la distanza. In che modo ci rendiamo conto dell’uso di questo potente strumento di comunicazione?

domenica 1 maggio 2011

Do not be afraid

“Do not be afraid! Open, open wide the doors to Christ!” What the newly-elected Pope asked of everyone, he was himself the first to do: society, culture, political and economic systems he opened up to Christ, turning back with the strength of a titan – a strength which came to him from God – a tide which appeared irreversible. By his witness of faith, love and apostolic courage, accompanied by great human charisma, this exemplary son of Poland helped believers throughout the world not to be afraid to be called Christian, to belong to the Church, to speak of the Gospel. In a word: he helped us not to fear the truth, because truth is the guarantee of liberty. To put it even more succinctly: he gave us the strength to believe in Christ, because Christ is Redemptor hominis, the Redeemer of man. This was the theme of his first encyclical, and the thread which runs though all the others.

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