Itinerario spirituale
alfonsus widhiwiryawan, Parma settembre 2011
Continuiamo il cammino in questa seconda settimana, spostandoci dal piano della volontà di Dio al piano della realizzazione dell’uomo. Quando una persona vuol raggiungere la cima di una montagna, il sentiero più vicino alla cima di solito è più stretto ed offre una sfida più grande ed impegnativa. Così quando la vita diventa più difficile, la fede ci costringe a scegliere: qual è il sentiero da intraprendere?
La proposta di questa seconda settimana è l’evento storico dell’incarnazione del Verbo, che è Gesù Cristo nel suo rapporto con l’uomo. Contempliamo perciò la vita storica di Dio che si è fatto uomo nelle nostre orazioni. Il senso storico per contemplare la sua vita è molto importante per noi perché è speciale. Il fatto è che Gesù Cristo non utilizza la divinità come strumento di conquista (cf. Fil 2,6), ma assume la povertà incarnato ria, cioè attraverso la nascita nella storia dell’uomo per diventare il suo mediatore di salvezza. Egli non approfitta della sua onnipotenza per conquistare l’uomo a seguire la sua volontà, ma la offre gratuitamente e la offre anche essendo esempio per noi fino alla morte in croce.
Ricordiamoci che la contemplazione non è un luogo di riflessione teologica o esegetica. Si accentua in essa l’aspetto non tanto intellettualistico, bensì affettivo, usufruendo dei cinque sensi che abbiamo. Più è passivo l’uomo nella contemplazione meglio è. Qui riceviamo tutto, guardiamo la storia come un film, ascoltiamo i suoni e le voci, osserviamo bene l’ambiente con l’occhio dell’intelligenza della fede che il Signore ci dona. La vita, nella sua totalità, nella sua grandezza, nella gioia e nel dolore, nella miseria, nella fatica e nel ritmo frenetico, è il luogo di incarnazione, che appartiene a Gesù Cristo. Anche lui ha vissuto, con le modalità diverse secondo l’epoca, la vita in carne e ossa che stiamo vivendo adesso.
Contemplando la vita di Gesù Cristo, possiamo indirizzare i nostri sentimenti alle persone ed ai personaggi attorno alla sua vita nella storia biblica. La storicità dell’incarnazione è indiscutibile. Ma quando questa storia viene comunicata nel linguaggio della fede, non importa tanto la cronologia, perché ogni testimone trasmette ciò che ha creduto e ha vissuto. Di conseguenza, l’invito comune per gli esercitanti o chiunque si è buttato tutto capo nelle preghiere contemplative, è percepire in modo globale ed unitario la storia della fede, per esempio, da un personaggio si approfondisce la sua personalità, sua circostanza, suoi sentimenti e finalmente il mistero della sua identità.
La peculiarità di questa settimana si trova alla fine, cioè al momento di scegliere lo stato di vita. È un tempo speciale perché qui siamo spinti ad abbracciare la vita di Gesù Cristo che abbiamo contemplato. Un cuore ardente e pieno d’amore per dare tutta la vita, servendolo in modo migliore secondo la grazia, il carisma, il dono e il talento che il Signore ci ha donato. Non devo scegliere ciò che dovrebbe essere lo stato della mia vita, ma ciò che io potrei attualizzare nella vita per amare Dio e servire il prossimo, con la grazia di Dio in modo migliore secondo la mia condizione. Questo è il punto centrale. A volte a una persona piace scegliere la vita missionaria, ma la condizione di salute non glielo permette oppure una ragazza vuol entrare nell’ordo delle vergini piuttosto che sposarsi, ma lei non si sente bene con questa scelta.
La domanda principale è «in quale stato di vita il Signore vuol essere servito da me»?
@ La meditazione di due bandiere (ES § 136-149) ci aiuta a conoscere gli inganni dello spirito cattivo e comprendere la vita vera del Sommo capitano, che è Gesù Cristo. Nella cornice del processo dello stato di vita, questa si ordina all’esecuzione dell’unico fine e alla ricerca della volontà di Dio.
@ La meditazione di tre binari (ES § 150-157) ci aiuta per conoscere meglio lo spirito di indifferenza, che ha la sua radice nella libertà, e la trasformazione dell’affetto. La sfida aperta in questa meditazione è spogliare il meccanismo inconscio e l’auto giustificazione (meccanismo di difesa inconscio) prima di fare l’elezione. Ci sono vari sentimenti, vari pensieri e un sacco di ragioni che influiscono la nostra scelta. Questi vanno scoperti per poter vedere il nucleo di fondo della nostra scelta. Un montanaro gusterebbe la bellezza della natura dalla cima, quando non c’è la nebbia o fischio. La bellezza appare sempre in modo semplice.
Adesso, impariamo a leggere il tempo per fare sana e buona elezione. Sant’Ignazio ci indica tre tempi. Il primo tempo è caratterizzato dalla presenza ovvia del Signore. In esso, il nostro cuore e il nostro intelletto non hanno dubbi. Il secondo invece è avvenuto attraverso i movimenti delle consolazioni e delle desolazioni. La scelta cambia ogni tanto. Il cuore a volte è tranquillo e in un'altra meditazione si sente turbato finché trovi una scelta secondo la volontà di Dio. L’ultimo è un tempo tranquillo. In esso, possiamo partire dall’oggetto della scelta che sono vari. Di fronte a queste scelte, manteniamo lo spirito dell’indifferenza e ragioniamo che questa scelta verrà fatta per la lode di Dio e la salvezza della propria anima. Un altro punto di partenza è dall’amore.
Tanto per concludere questa seconda settimana, il nostro cammino è arrivato qui nel concretizzare il nostro desiderio per amare Dio e servire i fratelli. Il cammino che abbiamo fatto attraverso le preghiere, le meditazioni e le contemplazioni nel silenzio è fruttuoso nell’apostolato. Dopo aver scelto di seguire il Signore, la scelta fatta è molto preziosa perché indica l’adesione dell’intelletto, del cuore e della volontà per amare e seguire la via di Gesù Cristo. L’amore è nocivo quando fa fatica a trovare attualizzazione nella vita quotidiana.
La prossima tappa prevede la passione di Gesù Cristo da passare per raggiungere la gloria della resurrezione. Ogni settimana ha il suo venerdì. Così amare e seguire Gesù Cristo significa anche sperimentare con la propria pelle la prova della vita. Approfondiamo questa nella settimana prossima. Ricordiamoci di non scavalcare i giorni. Seguiamo il ritmo giorno dopo giorno. Prepariamo il materiale della preghiera, le meditazioni e le contemplazioni solo per «oggi», non per «domani» o per la «settimana prossima». Ogni giorno ha la sua.
thanks to Roberta e Chiara mariglioni
Elementi degli stati di vita
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- Debolezza - Bellezza - Fede
Schema della seconda settimana
Qualche strumento di lavoro per aiutare il discernimento.