I Santi vivevano in un totale abbandono in Dio e per questo
niente li turbava. Così dovremmo fare noi; abbandonarci in Lui in tutti gli
eventi della vita, riconoscendo in essi le ammirabili disposizioni della sua
provvidenza (Pagine Confortiane §
1393)
- @ Abbandono in Dio negli eventi: Si vede Dio nell'universo, nel Crocifisso, nel Tabernacolo. Dobbiamo vederlo, anche in tutto quello che avviene.
- @ Abbandono in Dio nelle gioie: La gioia e retaggio dei fervorosi, mentre la pigrizia è madre di tristezza. Se il Signore ci visita colle consolazioni, ci fa gustare le dolcezze del suo amore, ringraziamolo
- @ Abbandono in Dio nei patimenti: Il dolore distacca dalle cose della terra. Il dolore ci fa conoscere la realtà delle cose
- @ Abbandono nei peccati: Facciamo quello che possiamo per metterci in ordine con Dio tutto il male che possiamo aver fatto e nulla in confronto di quello che facciamo mancando di fiducia
- @ Abbandono in Dio nelle imperfezioni: Quando commettiamo qualche mancanza non ci stupiamo. Non è cosa strana che l'infermità sia inferma, la debolezza debole, la miseria misera. D'altra parte la vista delle nostre debolezze deve servirci a mantenerci nell'umiltà