mercoledì 12 ottobre 2011

Guido Maria Conforti: Figura del Missionario



"Il Missionario è la personificazione più bella e sublime della vita ideale. Egli ha contemplato in ispirito Gesù Cristo che addita agli Apostoli il mondo da conquistare al Vangelo, non già colla forza delle armi, ma colla persuasione e coll’amore e ne è rimasto rapito. Ed egli a questo ideale sacrifica la famiglia, la patria, gli affetti più cari e legittimi"

"Si addentra a selve inospitali, attraversa deserti infuocati, slitta sui ghiacci del polo; non in cerca di oro e di gemme, ovvero d’avorio, di rare pelliccie, o di legni preziosi, ma unicamente in cerca di anime da conquistare alla Fede di Cristo; non già armato di spada e di fucile per spianare tutte le difficoltà che incontra ed abbattere chi cercasse attraversargli la via, ma armato unicamente della croce di Cristo, pronto sempre a versare il proprio sangue, se questo sarà necessario pel bene dei fratelli, anzi col desiderio in cuore di suggellare col martirio il proprio apostolato"

uno dei viaggi dei missionari a Mentawai
"Ma come rendersi superiori a tanti pericoli, a tante difficoltà, la solitudine, l’abbandono, i cattivi esempi, la mancanza di certi aiuti spirituali. Rispondo: Il Signore non permette mai che noi siamo tentati al disopra delle nostre forze. Il Signore dà a tutti la grazia necessaria. «Super aspidem et basiliscum ambulabis, conculcabis leonem et draconem» - «Omnia vincit amor» e se noi conserveremo il fervore della carità, ci renderemo a tutto superiori (22.8.1921)"

"La missione del Sacerdote consiste principalmente nell’illuminare le menti colla verità. Perciò chi è chiamato allo stato ecclesiastico deve procurarsi la dottrina della quale dovrà un giorno essere maestro agli altri e con essa le altre cognizioni atte ad illustrarla"

"Ogni missionari non ometterà mai di fare ogni giorno prima della celebrazione del divin sacrificio, almeno mezz’ora di meditazione e così pure non lascierà mai l’esame di coscienza alla sera, la visita al SS. Sacramento, al recita del santo rosario e dell’Angelus, la lettura spirituale almeno per venti minuti e dove ha luogo la comunità tutte queste pratiche si faranno sempre in comune con orario determinato e stabile"

"Così pure in tutte le case dell’Istituto si farà ogni mese il ritiro mensile ed ogni anno almeno una settimana di spirituali esercizii. Anche coloro che si trovano in missione, per quanto il consentiranno le circostanze di tempo e di luogo, procureranno di compiere queste pratiche di pietà, tanto utili per mantenere ed alimentare lo spirito della vocazione apostolica"

nel mondo... ma non del mondo!
Ed io vi saluto, e m'inchino dinanzi a voi, fortunati banditori del Vangelo ed esclamo coll’accento dell’ammirazione: quanto son belli i piedi di coloro che annunziano colla buona novella, la redenzione e la pace di Cristo!"

Tratto dalle PgCf, FCT e Regola del 1917

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