1° Week

Introduction in Italian and Indonesian
Itinerario spirituale
Il principio che possiamo notare dalla linea guida è:
L’uomo libero e ordinato
Solo per la volontà di Dio
La creatura dipende da Dio
Chiamato per servire e adorare
Per raggiungere la piena libertà e comunione con Dio.
Alla fine degli esercizi, possiamo vedere il risultato di un uomo nuovo e rinnovato perché ha incontrato il suo essere come «l’immagine di Dio» (Gen 1,27). Egli ha (ri)trovato la sua origine ed intuisce che il significato del suo pellegrinaggio sulla terra è «ritornare al luogo della sua chiamata», che è Dio stesso.
Dopo averlo incontrato, l’anima però non lo può tenere per sé. Non lo può gestire e condizionare a suo compiacimento. Il Verbo incarnato è libero. Egli va dove vuole, incontrando le tantissime anime che stanno ancora in ricerca di lui.
L’anima nostra, però, è troppo debole. Dopo averlo cercato ed incontrato, trova difficoltà a mantenere il mistero, la bellezza e la grandezza dell’incontro. La difficoltà per il ritorno a questo momento è troppo grande. Paolo dice «C’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo» (Rm 7,18).
Cosa domanda l’anima nel salmo? Niente altro che essere cercata. Infatti lei non cercherebbe se non fosse stata cercata; non ricomincerebbe a cercare, se fosse stata a sufficienza cercata.
Il primo passo - vale la pena di viverlo ogni giorno - è l’esame generale. Questo consiste nel:
Azione di grazie per i beni ricevuti
Chiedere grazia per riconoscere i peccati
Rendersi conto all’anima: pensieri, parole, opere di ora in ora oppure di tempo in tempo
Chiedere perdono per le mancanze
Proporre di emendarsi con la grazia di Dio
Di seguito, ricordiamoci che l’obbiettivo in questa prima settimana è l’esperienza della gratuità del perdono. A partire proprio dal riconoscere i beni ricevuti in modo generale e la grazia particolare che noi sentiamo e accogliamo in questi giorni, in un certo periodo della vita oppure in un arco della storia che abbiamo passato. Questa riconoscenza dei doni ha due prospettive:
Vergogna e confusione per la condizione peccatrice e necessità di essere salvato. Questo punto osserva la nostra condizione peccaminosa. Presentiamoci senza maschera di fronte al nostro Creatore. Ci sono tante emozioni e sentimenti che si combattono dentro il nostro cuore, la ragione tenta di difenderci per proteggere dalla dignità e dall’orgoglio, poi la forza della volontà si ribella per non inginocchiarci. Il nostro cammino però non finisce qui. L’infedeltà alla promessa del battessimo e l’incapacità a vivere il comandamento dell’amore scombussolano la nostra vita. Questi sono alcuni motivi per cui abbiamo bisogno di essere salvati.
Consolazione di fronte alla salvezza e alla gratuità di Dio. Questa prospettiva sottolinea la felicità di essere salvati. Magari il termine «salvati» non è propriamente adatto, non è tanto vicino a noi. Possiamo utilizzare un altro linguaggio per sottolineare la gioia del ritorno alla casa. Quella gioia che consola e rinfresca subito la nostra anima, che non si limita soltanto al sorriso, ma proprio la pace che si crea dentro il nostro cuore, la tranquillità nel ragionare e la prontezza per agire senza aver tanti alibi.
Quale strada possiamo percorrere per raggiungere queste due prospettive?
Sentire la bontà di Dio
Meditare l’origine e il fine dell’uomo
Contemplare il mondo e le creature
Meditazione dei peccati. Vale la pena approfondire questo ultimo punto per comprendere il suo significato e l’andamento della meditazione. Per quale motivi noi dovremmo fare penitenza? 1) Per soddisfare i peccati passati, considerando l’esperienza della giustizia salvifica di Dio. 2) Per superare la concupiscenza, perché la sensualità obbedisca alla ragione e 3) Per fare il giusto medio. Qui c’è l’ascesa dell’amore. Perciò, Il punto centrale è «chiedere intenso dolore e lacrime», portando alla memoria tutti i peccati insieme la sua bruttezza e la malizia. Certo, tutte le nostre attività di per sé sono neutrali. Il colore viene dalle virtù e dalle emozioni. Di conseguenza, non esiste un’attività neutrale: o contro Dio o insieme con Dio. Il tempo per meditare i peccati viene fatto dopo aver sperimentato i primi tre punti precedenti. Adesso, tocca a noi considerare noi stessi e considerare chi è Dio. Paragoniamoci e confrontiamoci faccia a faccia. Possiamo percepire la distanza ontologica come comparazione. Quanto amore e quanta generosità Dio ha dimostrato verso di noi in modo tale che possiamo esclamare con ammirazione: «mi ha lasciato in vita»!
Ricordiamoci che in questi esercizi, non si tratta di fare tante cose, ma gustare e sentire con il cuore. Non tanto la testa che ragiona, ma il cuore che sente e la volontà che percepisce con più affetto. Rimaniamo alle cose sostanziali. Sentire e gustare internamente sono l’origine è la capacità recettiva interiore dell’uomo elevato dallo Spirito Santo. Purtroppo queste due facoltà importanti li trascuriamo spesso.
alfonsus widhiwiryawan, Parma settembre 2011
thanks to Roberta e Chiara mariglioni


P.S.
I materiali raccolti per accompagnare il cammino / bahan-bahan untuk membantu pertemuan :
  • Dio. Chi è? Solo Dios basta? Sentire la bontà di Dio.
  • Chi è l'uomo? Chi sei tu?
  • Che cosa è la creazione - il mondo?
  • Contemplare la vita
  • Conversione. Confessione. Sentirsi perdonato.
  • Camminare insieme
Dagli Esercizi Spirituali Ignaziani:


Riflessione Biblica


Dalam bahasa indonesia
Bahan renungan untuk membangun tobat ditemukan perkembangannya pada masa prapaska. Oleh karena itu, bahan permenungan dan beberapa materi (film) persiapan bisa ditemukan di bawah ini.
# Prapaska Minggu 1

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