giovedì 13 ottobre 2011

Guido Maria Conforti: le due ali, vita religiosa e l'impegno apostolico



Il contesto del mondo di oggi è diverso da quello in cui è nata la Congregazione dei missionari saveriani. Questo interpella l’idea di Conforti che la vita consacrata sarebbe stata di grande aiuto all’efficacia della vita apostolica. Se è vero che il carisma religioso – apostolico del Conforti è un dono per tutta la Chiesa, è tanto vero che questo richiede un impegno di più per cogliere il proprio stato di vita in mezzo alla missione della Chiesa. Si colloca qui la sfida per volare con le due ali. In mezzo alla bipolarità apparente tra «partire» e «rimanere» e tra «consacrazione» e «missione», ciò che compone la saverianità di una persona è la sua identità religiosa al servizio della missione. Tutti sono chiamati ad essere testimoni, ma non in modo uniforme.


Di seguito, propone alcuni dei pensieri di San Guido Conforti per quanto riguarda l’equilibrio della vita religiosa e l’impegno apostolico.


"Ognuno di noi sia quindi intimamente persuaso che la vocazione, alla quale siamo stati chiamati, non potrebbe essere più nobile e grande, come quella che ci avvicina a Cristo autore e consumatore della nostra Fede ed agli Apostoli, che, abbandonata ogni cosa, si diedero intieramente senza alcuna riserva alla sequela di lui, e che noi dobbiamo considerare come i nostri migliori maestri: Il Signore non poteva essere più buono con noi!"
"Ma appunto perché la vita apostolica, congiunta alla vita religiosa è sotto ogni aspetto eccellente, il Maligno nulla lascia d’intentato per allontanarne coloro che l’hanno abbracciata, o la vogliono abbracciare. Turba la mente con dubbi, il cuore con ansie, la fantasia con false apprensioni, la volontà con scoraggiamenti, esagerando le difficoltà di un tal genere di vita, che cerca di mostrare impossibile. E bene spesso riesce nell’intento."
"La vita apostolica infatti, congiunta alla professione dei voti religiosi, costituisce per sé quanto di più perfetto, secondo il Vangelo, si possa concepire."
  • Per la professione dei voti religiosi noi veniamo a morire a tutto ciò che è terrestre per vivere una vita nascosta in Dio con Gesù Cristo, avverandosi quello che scriveva l’Apostolo Paolo ai primitivi fedeli: Mortui estis et vita vestra est abscondita cum Christo in Deo.
  • I voti religiosi sono vincoli santi che vieppiù ci stringono al divin servizio; sono una totale emancipazione dal Demonio, dal mondo e dalla carne; sono una continua aspirazione a cose sempre migliori; sono come una specie di martirio, a cui, se manca l’intensità dello spasimo, supplisce la continuità di tutta la vita. Per questo essi accrescono il merito delle azioni nostre, essendo dottrina comune ai Padri della Chiesa che quanto si fa con voto, è doppiamente meritorio agli occhi del Signore.
  • Chi compie un’opera senza voto, osserva genialmente S. Anselmo, può paragonarsi a colui che offre il frutto di una pianta, mentre chi opera con voto, offre assieme al frutto, la pianta stessa.


"Nel momento dello sconforto ricorriamo a Dio colla preghiera, rinnoviamo i nostri propositi e raddoppiamo la fedeltà nel compimento dei nostri doveri, richiamando alla nostra mente le parole dell’Apostolo, le quali dovrebbero allontanare da noi ogni incertezza: «Ognuno resti in quella vocazione, in cui fu chiamato» (1 Cor. VII - 21)."

"E dovendo pur prendere da voi commiato, permettete che, riepilogando il già detto, io esprima un voto. Il voto che la caratteristica che dovrà distinguere i membri presenti e futuri della pia nostra Società sia sempre la risultante di questi coefficienti: 
  • spirito di viva fede che ci faccia veder Dio, cercar Dio, amar Dio in tutto, acuendo in noi il desiderio di propagare ovunque il suo Regno.
  • spirito di obbedienza pronta, generosa, costante in tutto e ad ogni costo per riportare le vittorie da Dio promesse all’uomo obbediente.
  • spirito di amore intenso per la nostra Religiosa Famiglia, che dobbiamo considerare qual madre e di carità a tutta prova pei membri che la compongono.
  • professione dei nostri voti, che ci rende somiglianti al Prototipo divino dei predestinati.

"Ci sia dunque sempre più cara la professione dei nostri voti, che ci rende somiglianti al Prototipo divino dei predestinati."

Tratto dalle Pagine Confortiane 
alfonsus widhiwiryawan sx, parma, ottobre 2011

Guido Maria Conforti. la carità = la vita spesa per gli altri


Quando mi fermo un attimo sul tema del servizio, un tema che mi è stata proposta da una laica saveriana, i miei occhi sono bloccati subito a queste pagine di San Guido Conforti che parla della carità cristiana. È una frase che ho dovuto ruminare per lungo tempo, cercando di capire. È questa la frase: Fili accedens ad servitutem Dei, praepara animam tuam ad tentationem «Figlio, quando al servizio di Dio, prepara la tua anima alla tentazione.
Di quale tentazione si parla? Leggendo le aspirazioni scritte durante i suoi esercizi, ho trovato questa citazione che per me è la radice di quella tentazione: «Io non posso vivere per me solo. Col pretesto di vivere per Iddio, non ho diritto di astenermi dal vivere per i miei simili, perché il segno dal quale Dio riconosce chi vive per lui è la carità, ossia la vita spesa per gli altri».
In questa condizione comunitaria in cui un fedele si impegna ad amare Dio, servendo il prossimo, si trova gli eventi che purificano il vero motivo della sua decisione per attuare il comandamento principale. L’immagine che San Guido Conforti porta come un esempio è una città fortificata: «il fratello ajutato dal fratello è come città fortificata, che non teme gli assalti nemici. Uno spettacolo ben diverso presenterebbe l’odierna società se nei cuori in luogo dell'egoismo, regnasse sovrana la carità di Cristo, che cerca in ogni cosa la maggior gloria di Dio e poscia il bene dei fratelli». Perciò, «la parola d’ordine che compendia tutto il programma pratico della nostra vita di Cristiani non può essere che questa: in omnibus charita ». «E così la santità, il sentimento del dovere, la rigenerazione del cuore, la spiritualità della vita compiranno in noi l’opera della fede, trasformandoci in Cristo. Avremo così la fede vera, quella fede che giustifica, perché opera mediante la carità».
Ma, la carità vive da sola? Direi di no! Quando mi sono fermato un attimo su questa parola, mi ricordavo un passo in cui San Guido Conforti aveva parlato dei due custodi della verità che sono l’umiltà e la carità. Poi egli continua a sottolineare che «la carità è la regina delle virtù e per questo bisogna con ogni cura guardarsi da tutto ciò che può offenderla. E molti sono i vizi che le si oppongono, quali l’egoismo, l’invidia, l’avversione, la discordia, lo spirito di contraddizione, l’iracondia». Si contrasta le sue presenze nella correzione fraterna: è un luogo in cui le persone che vivono lo stesso principio di vita condividono e operano in comune, aiutandosi a vicenda.
«Abbiate inoltre la carità scambievole; questa leghi strettamente fra di loro i vostri cuori e faccia di voi come un cuor solo ed un’anima sola per guisa che siano sempre comuni le gioie ed i dolori».
E siate finalmente una sol cosa tra di voi considerando come vostra parola d’ordine il precetto apostolico: «Omnia vestra in caritate fiant.»
  • La carità di Cristo sia la regola costante dei vostri rapporti scambievoli.
  • Lungi sempre da voi i sussurri, le mormorazioni, le particolarità, i sospetti e le diffidenze, che raffreddano questa santa fiamma e scindono gli animi con pregiudizio dell’edificazione fraterna e di quella concordia che moltiplica le energie per il bene.
  • Il rispetto scambievole, invece il compatimento reciproco, l’emulazione santa cementeranno sempre più l’unione dei vostri animi, senza distinzione tra vecchi e giovani, perché "omnes fratres in Christo".

i saveriani in discesa dalla montagna
«Se noi facciamo un confronto fra la carità e le altre virtù, subito si deve concludere che la carità è la maggiore. Hoc est primum et maximum mandatum. Major autem horum caritas. E' la maggiore anche per gli effetti che essa produce; dai frutti si conosce la pianta». Questi sono alcuni confronti tra la carità e le altre virtù:
  • Tutte le virtù non possono restituire la grazia, la carità perfetta cancella il peccato e dà la grazia. Caritas operit multitudinen peccatorum.
  • Tutte le virtù rendono forti contro le passioni, ma la carità rende forti come la morte, fortis ut mors dilectio. Quis separabit nos a caritate Christi?
  • Dove è la carità, ivi sono tutte le altre virtù. Che cosa la fede, che cosa la speranza quando cessi la carità? mortuae sunt in semetipsis. Si linguis hominum loquar caritatem autem non habuero nihil sum nihil mihi prodest.
  • La fede e la speranza rimarranno alle porte del Paradiso e solo la carità entrerà con noi. In questa vita si può mancare contro le virtù o per difetto o per eccesso, contro la carità non si può mancare per eccesso. La regola è di amar Dio senza regola.


«Ma la nostra carità pei fratelli non deve essere sterile, fatta di semplici parole e proteste, alcunché di platonico e sentimentale, ma deve manifestarsi alle opere, perché i fatti sono la miglior prova dell'amore».
Ecco perché il contenuto della carità è il servizio perché il sinonimo stesso della carità è "la vita spesa per gli altri".
Tratto da FCT, PgCf
alfonsus widhiwiryawan, parma ottobre 2011

Guido Maria Conforti: la missione = la fratellanza universale


Cosa significa la missione? La risposta comune che ho trovato parla più del metodo della missione che l'essenza della missione stessa. Sì... è difficile trovare una definizione propria di questa parola. Infatti, il motivo per cui cerco di rispondere questa domanda è in prossimità della giornata missionaria mondiale, il 23 ottobre 2011. è il giorno molto opportuno per parlare della missione, sopratutto perché uno tra le tre persone che saranno riconosciute ufficialmente la loro santità dalla Chiesa è un personaggio a me molto caro: Guido Maria Conforti. Mi rivolgo subito ai suoi discorsi soprattutto ai missionari in partenza. Ho scelto questa parte perché a volte, prima di partire, mi son trovato nel momento in cui c'erano tanti rumori dentro. é normale. C'è un distacco dal luogo in cui mi son trovato bene e c'è anche l'insicurezza del mio futuro. Ma poi... ciò che rimane è quella parola data da Dio attraverso le persone che incontri e ti salutano. Ecco... in questo quadro, vorrei mettere le parole di San Guido Maria Conforti per quanto riguarda l'essenza della missione, partendo proprio dal primo comandamento di Dio che ho citato dal Vangelo di Marco:

Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?".  Gesù rispose: "Il primo è: AscoltaIsraele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi". Allora lo scriba gli disse: "Hai detto beneMaestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici" (Mc 12, 28-33)

Cosa dice il nostro fondatore, San Guido Maria Conforti, che è per gli abitanti di Parma è stato il loro vescovo. Per i missionari in partenza, egli diceva:
  • Non andate colà in nome di alcuna autorità della terra, in nome di alcun governo, ma unicamente in nome di Cristo, a cui dal Padre suo celeste sono state date in eredità tutte le genti. Non andate per conquistare città e provincie, ma per insegnare a quei popoli lontani il modo sicuro, infallibile per conquistare il Regno celeste.
  • Non andate per esportare le ricchezze della terra ed i prodotti delle industrie, che ivi troverete, ma per donarvi senza riserva al bene di quelle genti e per effondere in mezzo di esse i celesti carismi del vostro sacro ministero.
  • Sì, andate per predicare la fratellanza universale proclamata da Cristo, destinata ad abbattere tutte le barriere ed a formare di tutti gli uomini, senza distruggere le nazionalità ed i relativi diritti, una sola grande famiglia, congiunta col vincolo della carità cristiana (1924). 
Tratto dalle Pagine Confortiane

mercoledì 12 ottobre 2011

Guido Maria Conforti: Vocazione - Missione



Parte da una chiamata attraente che ci ricorda i momenti belli in cui il Signore bussa il nostro cuore e noi siamo disponibili per aprirlo.
«Negli anni più belli della vostra vita avete udito l’invito di Cristo che vi chiamava a seguirlo da vicino, e voi avete generosamente risposto: ti seguiremo ovunque tu vada, andremo dovunque tu voglia, sarà nostra gloria militare per tutta la vita agli ordini tuoi».
«E noi dobbiamo intendere la voce del Signore, seguire i suoi impulsi ed assecondare le sue mire, che sono sempre mire di bontà e di amore. Egli, quando parla, riprende, incoraggia, stimola, consola. E comprenderemo il tono della sua voce, se, in quanto succede intorno a noi, riconosceremo le disposizioni ammirabili di quella amorosa Provvidenza che tutto dispone al nostro vero bene. Comprenderemo la voce del Signore se ci sforzeremo di acquistare quell’abituale unione con Dio, che anche in mezzo alle più svariate occupazioni, ci farà vivere in un’atmosfera soprannaturale, ove non giungono i turbini e le tempeste che offuscano il sereno dell’anima»
«Voi siete chiamati ad attrarre attorno al trono ed alla cattedra della sua croce i popoli, perché abbiano a riconoscere il suo dominio, ad accogliere i suoi insegnamenti, a gustare i dolci frutti di quella fratellanza che egli ha suggellata col suo sangue divino».
«Se vogliamo compiere degnamente la grande missione, prepariamoci alla medesima, sull’esempio del Battista, colla preghiera e colla mortificazione. Ed intanto studiamo profondamente Gesù Cristo attraverso le pagine del Vangelo, attraverso il suo Cuore divino, bonitate et amore plaenum, sforzandoci di uniformare ad esso il povero nostro cuore».

Ai missionari in partenza, San Guido Maria Conforti esorta di ricordare sempre quel momento glorioso dove la consolazione è in abbondanza. È un momento forte che sostiene le esperienze debole della caduta e della prova per purificare la nostra risposta all’unica chiamata di Dio per amare.
«Tra breve abbandonerete questo santo luogo, ove avete sentita la voce del Signore che vi chiamava a seguirlo da vicino, ove avete emessa la vostra professione religiosa, ove avete provate tante soavi emozioni. State per compiere un grande sacrifizio, ma che voi compite con grande generosità ed animo ilare. E questo perché è la fede che vi ispira, la quale vi fa vedere nell’apostolato a cui vi accingete una continuazione dell’apostolato stesso di Cristo. Perché è la speranza che vi anima, ben sapendo che se a tutti sta promesso il regno de’ cieli, a coloro che abbandonano ogni cosa per seguire Cristo è riservato il centuplo nella vita eterna che ci attende»
«Vi raccomando pure di tenere sempre dinanzi alla mente lo scopo particolare ed unico a cui tende l’Istituto nostro che è la dilatazione del Regno di Dio tra gl’infedeli e che a questo scopo dobbiamo far convergere tutte le nostre energie».
«Chiunque tendesse al conseguimento di altre finalità, fossero pur commendevoli in se stesse considerate, verrebbe meno allo spirito della propria vocazione. Nessuno adunque si lasci adescare da altri miraggi e ricordiamoci che in questa unità d’intenti è riposto il segreto della floridezza del nostro Istituto».
«Ognuno di noi sia quindi intimamente persuaso che la vocazione, alla quale siamo stati chiamati, non potrebbe essere più nobile e grande, come quella che ci avvicina a Cristo autore e consumatore della nostra Fede ed agli Apostoli, che, abbandonata ogni cosa, si diedero intieramente senza alcuna riserva alla sequela di lui, e che noi dobbiamo considerare come i nostri migliori maestri: Il Signore non poteva essere più buono con noi»!
«E se noi resteremo fedeli all’Istituto al quale abbiamo dato il nome, ne osserveremo le Costituzioni e lavoreremo in esso agli ordini di chi ci è Superiore, potremo star sicuri di accumulare molti meriti, salvare molte anime e conseguire il premio riservato a chi avrà posto mano all’aratro senza volgersi indietro; il centuplo che Cristo ha promesso in particolare a’ suoi Apostoli».
Tratti dalle PgCf e le lettere circolari

La 5° via: la doppia identità

Il quartiere del pianeta digitale si divide alla base di criteri nuovi che non si limitano alle basi del territorio, ma si allargano sul nuovo criterio dell’ hobby, del lavoro, dell’impegno, dell’età e degli altri criteri che il gestore del gruppo vuole definire. Il vasto campo della scelta rende possibile ad un utente di collocarsi dentro. È necessario normalmente registrarsi, dando alcuni dati principali.  La domanda che viene in mente subito riguarda soprattutto la privacy. C’è il rispetto della privacy nella rete? Questa è un altro quesito a cui rispondere. Senza prescindere dal problema ancora aperto, però sottolineiamo che  il contesto che stimola un individuo ad immettersi dentro questa nuova piattaforma, determina la sua scelta. L’applicazione come Secondlife e altre applicazioni che rendono possibili gli incontri virtuali propongono questa possibilità per ri-nascere con una identità completamente diversa da ciò che si vive adesso. Si può modificare tutto ciò  che l’utente vuole senza tener conto anche dalla sua identità autentica.

Non dimeno anche l’attività  dei blogger che viaggiano nei vari blog e web, consiste anche nello scrivere il diario del giorno e scambiare due parole con i contatti. Lo schermo che sta davanti a lui non è soltanto un pezzo elettronico, ma è l’estensione della sua personalità in modo parziale. Si realizza questa estensione attraverso la presenza delle cose che il soggetto elabora, cioè i suoi scritti, articoli, diari, filmati, video ecc nella rete. Ci vuole soltanto un click per trasformare la vita di questa persona e quella degli altri che accedono a questa estensione. L’accumulazione e l’incontro tra le varie personalità che si intrecciano nella rete creano un legame e una cultura, che hanno un impatto nella vita  di cui bisogna essere consapevoli. È un click capace di informare, formare e trasformare il carattere, l’abitudine, la cultura, l’orario e lo stile di vita dell’utente. Si può verificare questo, considerando alcune domande come: Quanto tempo si impiega davanti al computer ogni giorno? Qual è il risultato di questa fatica? Chi è il soggetto che controlla? C’è la disponibilità per staccarsi un momento dalla rete, dando la priorità a rispondere ad una richiesta della persona al fianco?

La qualità dell’estensione della persona nella rete dipende anche dalla disponibilità per aprirsi all’altro, dall’umiltà per riconoscere il bello ed il lato affascinante del prossimo e dalla fermezza del principio della verità che egli ottiene. Il risultato evidenzia che la tendenza molto ampia di adorare il proprio mondo, il proprio interesse, il proprio stato d’animo o il proprio «io», di staccarsi dai problemi e dalle fatiche quotidiane, di giocare con il proprio essere nel mondo della rete, è rimasta aperta per coloro che sono immersi nella rete sociale. Si torna qui all’argomento principale ossia alla maturità di una persona nel saper utilizzare la propria libertà di fronte alla tecnologia digitale e all’interno del mondo del web 2.0. perché la rete non è semplicemente uno strumento, ma è un continente nuovo con una nuova cultura. Di conseguenza, c’è da una parte la deviazione che fa perdere il tempo e l’obbiettivo e dall’altra, invece, si riconoscono anche i suoi valori costruttivi.

Dio ha creato l’uomo a sua immagine, dandogli il potere per creare e per contemplare la sua creazione. Lavorare sei giorni per dominare la creatura, dare un tempo libero per dominare se stessi e contemplare ciò che è riuscito a fare, sono compiti impegnativi. Questa mitezza del dominio di sé  è esercitata dall’uomo per aprire uno spazio di autonomia e di libertà nei confronti di tutte le cose che sono al servizio dell’uomo nella sua relazione con Dio[1]. Un rapporto fiducioso di figliolanza con il Creatore e Redentore viene determinato poi dall’autonomia e dalla libertà, che sono i doni irrevocabili preziosissimi dati da Dio stesso. Però, la presenza delle affezioni disordinate e dei vincoli delle passioni irregolari impediscono lo svolgimento di un vero incontro perché non si presenta il vero volto e  le vere storie di ciascuno. Il cuore che duplica la manifestazione del proprio essere, rischia una vita in apparenza, che crede di fare tante cose, ma non la vive interiormente. La realtà vista da questo cuore non è un mondo integrato, ma frantumato nei vari cassetti, a partire proprio dalla duplicità  che la persona vive. In questi frammenti, si aliena la persona dalla realtà, si conosce il mondo non come quello che si presenta, ma come quello che si manipola, come quello che la persona vede utilizzando i propri criteri.

Duplicare l’identità è fenomeno di una mancanza di fiducia nei confronti di colui che sta davanti. Si presenta a questa persona un’altra maschera di sé, un’altra immagine, un pseudo «io» che rappresenta un’estensione parziale della propria personalità. Se la rete sociale fa parte dell’estensione di una persona, questo fenomeno potrebbe indicare il dubbio del significato dell’essere presente nella rete oppure l’inclinarsi  verso la logica odierna di frammentare la realtà nei vari cassetti che distinguono e separano, trascurando lo sguardo olistico alla realtà. Questo pseudo incontro diventa fattibile, grazie allo sviluppo della tecnologia digitale. In un contesto comunitario, questa abitudine potrebbe portare all’inizio di una dramma famigliare: «Perché si presenta un’altra identità nella rete»? Per agevolare i motivi personali, nascosti, a volte non sono condivisi con il partner della vita, la famiglia, la comunità religiosa o il desiderio di fuggire dal proprio cuore?


Già, è molto comodo vivere nella propria isola e nella propria sicurezza, perché è una fuga dal mondo reale e dalla realtà della verità che rivela ciò chi sei.  Scoprire la propria identità nel mondo log off e presentare «chi sei tu» come «quello che tu sei», ciò che riesci a ricostruirla, anche nella rete significa aprirsi ad una possibilità dello sguardo armonioso, equilibrio e olistico della vita. È uno sguardo effettivo ed affettivo che ragiona e gusta interiormente la bellezza della verità del mondo e di sé stesso.

alfonsus widhiwiryawan sx

[1] Cf. Wenin, A., L’uomo biblico.

Guido Maria Conforti: Figura del Missionario



"Il Missionario è la personificazione più bella e sublime della vita ideale. Egli ha contemplato in ispirito Gesù Cristo che addita agli Apostoli il mondo da conquistare al Vangelo, non già colla forza delle armi, ma colla persuasione e coll’amore e ne è rimasto rapito. Ed egli a questo ideale sacrifica la famiglia, la patria, gli affetti più cari e legittimi"

"Si addentra a selve inospitali, attraversa deserti infuocati, slitta sui ghiacci del polo; non in cerca di oro e di gemme, ovvero d’avorio, di rare pelliccie, o di legni preziosi, ma unicamente in cerca di anime da conquistare alla Fede di Cristo; non già armato di spada e di fucile per spianare tutte le difficoltà che incontra ed abbattere chi cercasse attraversargli la via, ma armato unicamente della croce di Cristo, pronto sempre a versare il proprio sangue, se questo sarà necessario pel bene dei fratelli, anzi col desiderio in cuore di suggellare col martirio il proprio apostolato"

uno dei viaggi dei missionari a Mentawai
"Ma come rendersi superiori a tanti pericoli, a tante difficoltà, la solitudine, l’abbandono, i cattivi esempi, la mancanza di certi aiuti spirituali. Rispondo: Il Signore non permette mai che noi siamo tentati al disopra delle nostre forze. Il Signore dà a tutti la grazia necessaria. «Super aspidem et basiliscum ambulabis, conculcabis leonem et draconem» - «Omnia vincit amor» e se noi conserveremo il fervore della carità, ci renderemo a tutto superiori (22.8.1921)"

"La missione del Sacerdote consiste principalmente nell’illuminare le menti colla verità. Perciò chi è chiamato allo stato ecclesiastico deve procurarsi la dottrina della quale dovrà un giorno essere maestro agli altri e con essa le altre cognizioni atte ad illustrarla"

"Ogni missionari non ometterà mai di fare ogni giorno prima della celebrazione del divin sacrificio, almeno mezz’ora di meditazione e così pure non lascierà mai l’esame di coscienza alla sera, la visita al SS. Sacramento, al recita del santo rosario e dell’Angelus, la lettura spirituale almeno per venti minuti e dove ha luogo la comunità tutte queste pratiche si faranno sempre in comune con orario determinato e stabile"

"Così pure in tutte le case dell’Istituto si farà ogni mese il ritiro mensile ed ogni anno almeno una settimana di spirituali esercizii. Anche coloro che si trovano in missione, per quanto il consentiranno le circostanze di tempo e di luogo, procureranno di compiere queste pratiche di pietà, tanto utili per mantenere ed alimentare lo spirito della vocazione apostolica"

nel mondo... ma non del mondo!
Ed io vi saluto, e m'inchino dinanzi a voi, fortunati banditori del Vangelo ed esclamo coll’accento dell’ammirazione: quanto son belli i piedi di coloro che annunziano colla buona novella, la redenzione e la pace di Cristo!"

Tratto dalle PgCf, FCT e Regola del 1917

martedì 11 ottobre 2011

Guido Maria Conforti: Abbandono in Dio


I Santi vivevano in un totale abbandono in Dio e per questo niente li turbava. Così dovremmo fare noi; abbandonarci in Lui in tutti gli eventi della vita, riconoscendo in essi le ammirabili disposizioni della sua provvidenza (Pagine Confortiane § 1393)


  • @ Abbandono in Dio negli eventi: Si vede Dio nell'universo, nel Crocifisso, nel Tabernacolo. Dobbiamo vederlo, anche in tutto quello che avviene.
  • @ Abbandono in Dio nelle gioie: La gioia e retaggio dei fervorosi, mentre la pigrizia è madre di tristezza. Se il Signore ci visita colle consolazioni, ci fa gustare le dolcezze del suo amore, ringraziamolo
  • @ Abbandono in Dio nei patimenti: Il dolore distacca dalle cose della terra. Il dolore ci fa conoscere la realtà delle cose
  • @ Abbandono nei peccati: Facciamo quello che possiamo per metterci in ordine con Dio tutto il male che possiamo aver fatto e nulla in confronto di quello che facciamo mancando di fiducia
  • @ Abbandono in Dio nelle imperfezioni: Quando commettiamo qualche mancanza non ci stupiamo. Non è cosa strana che l'infermità sia inferma, la debolezza debole, la miseria misera. D'altra parte la vista delle nostre debolezze deve servirci a mantenerci nell'umiltà
Tratto dalle Fonti Confortiane Teodoriane Abbandono in Dio (FCT XX, 255-256) 

Vatican Blogger Meeting





The list of 150 bloggers invited to attend in person the meeting at the Vatican


1. Agnieszka Woszczyńska  http://www.teologia.blox.pl/
2. Alberto Piccini: http://www.maestroalberto.it/
3. Aldo Padovan http://www.katholisches.info/
4. Alessandro Gilioli: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/
5. Alessio Jacona: http://www.thewebobserver.it/
6. Alfonsus Widhiwiryawan : http://alfoesercizi2010.blogspot.com/
7. Allison Girone http://www.totustuusfamily.blogspot.com/
8. Andrea Gagliarducci: http://www.mondayvatican.com/
9. Andres Beltramo  http://www.e-consulta.com/blogs/sacroyprofano
10. Angela Ambrogetti: http://www.ilportonedibronzo.it/
11. Anna Arco http://www.catholicherald.co.uk/author/anna/
12. Anna Spatola  http://ordovirginumsicilia.splinder.com/
13. Antonio González http://catinfor.com/blog/
14. Antonio Spadaro http://www.cyberteologia.it/
15. Artur Stopka  http://arturstopka.blog.onet.pl/
16. Bohdan Pankevych http://risu.org.ua/ua/index/blog/~Bohdan+Pankevych
17. Brandon Vogt http://www.thinveil.net/
18. Carol Glatz http://cnsblog.wordpress.com/
19. Carole Brown http://www.light2nations.org/
20. Christoph Gstaltmeyr http://www.religion.schule.at/
21. CM Paul http://cmpaul.wordpress.com/
22. Costanza Miriano: http://costanzamiriano.wordpress.com/
23. D. Catherine Wybourne http://www.ibenedictines.org/
24. Daniel Luecking http://www.medienkonsument.de/
25. Daniel Pajuelo sm http://smdani.marianistas.org/
26. Danielle van Lith http://www.vngmagazine.nl/
27. David Ratnarajah http://www.olirumiraivan.com/
28. Dominique Rimaz http://lesuisseromain.hautetfort.com/
29. Dorothy Wolanin  http://wolanka-cojestzazakretem.blogspot.com/
30. Dylan Parry http://areluctantsinner.blogspot.com/
31. Eberhard Wagner http://blog.eberhardwagner.com/
32. Edmar Araújo  http://www.medidasdefe.com/
33. Elizabeth Scalia http://www.patheos.com/community/theanchoress/
34. Eloi Aran Sala  http://www.elblocdeleloi.blogspot.com/ http://www.focnou.cat/
35. Eric Le Meur http://henri.mondion.free.fr/index.php/2011/03/
36. Eva Janosikova http://www.madrid11.com/en
37. Felio Vilarrubias http://www.siempresacerdotes.blogspot.com/
38. Fr Gerard Dunne OP http://www.irishdominicanvocations.blogspot.com/
39. Francesco Diani: http://www.blogcattolici.it/ e http://www.siticattolici.it/
40. Francesco Spagnolo: http://www.esseciblog.it/
41. Gabriel Burke http://www.frgabrielburke.blogspot.com/
42. Gabriele Niola: http://sonovivoenonhopiupaura.blogspot.com/
43. Georg Feßlmeier  http://www.triff-den-papst.de/
44. Georg Schimmerl http://gfsch.blogspot.com/
45. Giorgio Maria Faré http://www.santuariodivinamaternita.com/
46. Giovanna Maria http://geniofemminile.blogspot.com/
47. Guillaume Luyt http://blog.paixliturgique.fr/
48. Hendrick Jolie http://pfarrer-jolie.blogspot.com/
49. Hilary White http://anglocath.blogspot.com/
50. http://santagostinopavia.wordpress.com/
51. Imrich Gazda http://www.svetkrestanstva.sk/
52. Eric van den Berg http://www.isidorusweb.nl/
53. J.Francisco Jiménez  http://www.forumlibertas.com/frontend/forumlibertas/seccion.php?id_seccion=27
54. James Bradley http://www.ordinariateportal.wordpress.com/
55. James Tucker http://fireofthylove.com/
56. Jane Mossendew http://thoughtsfromoasisinfrenchcatholicism.blogspot.com/
57. Javier Alba http://familiavidaylibertad.blogspot.com/
58. Jens Albers http://frischfischen.de/
59. Joan Lewis http://www.ewtn.com/news/blog.asp?blog_ID=1
60. Johannes Paul Jacob Chavanne http://www.facebook.com/pages/Stift-Heiligenkreuz/151746389020?ref=nf
61. Johannes Roger Hanses http://vita-in-deum.de/blogs/johannes
62. Jorge Enrique Mújica  http://actualidadyanalisis.blogspot.com/      
63. Jorge H. Luna http://www.mexico.mg.org.mx/
64. José Manuel Vidal López http://www.religiondigital.com/
65. Jose María Barrera Murillo  http://custodiosdesanpedro.blogspot.com/
66. Joshua Evangelista: http://reporters.blogosfere.it/
67. jovens Sem Fronteiras http://jsfronteiras.blogspot.com/
68. Juan Alejandro  http://www.padrenuestro.net/
69. Juan José Garcia-Noblejas scriptor.org
70. Julio Gomez Sotero http://www.parroquiadebecerril.wordpress.com/
71. Kathy Schiffer http://kathyschiffer.com/
72. Katrina Ebersole http://thecrescat.blogspot.com/
73. Kelvin Frometa http://www.tucristo.com/
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75. Lorenzo http://www.qualcosa.com/
76. Lisa Hendey http://catholicmom.com/
77. Ljudmila Hribar http://pensamientosjuanpablo2do.blogspot.com/
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82. Luciano Giustini: http://www.lucianogiustini.org/
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130. Rosario Carello: http://www.rosariocarello.it/
131. Sandro Magister:http://www.chiesa.espressonline.it
132. Santiago Casanova  http://caballerotrueno.wordpress.com/
133. Sara Carlson http://foryourmarriage.org/marriage-resources/news-blogs/learning-to-say-i-do-blog/
134. Silvio Ottanelli:  http://www.cercoiltuovolto.it/
135. Simone Chiappetta http://www.laporzione.it/
136. Simone Sereni: http://www.vinonuovo.it/
137. Sjargej Surynovic http://bartnicki.livejournal.com/
138. Stefano Epifani: http://blog.stefanoepifani.it/
139. Barbara Wenz:http://elsalaska.twoday.net/  
140. Susan Vigilante http://www.desperateirishhousewife.blogspot.com/
141. Susan Windley-Daoust http://www.ironiccatholic.com/
142. Taylor Marshall http://www.cantuar.blogspot.com/
143. Thomas Peters http://www.americanpapist.com/
144. Tim Kelleher http://www.firstthings.com/
145. Vicente Javier Navas http://www.vecinosdefuenlabrada.blogspot.com/
146. Virginia Bonard http://www.ciudadnueva.org.ar/
147. Vito Martinez http://vocationstory.blogspot.com/
148. Vittorio Saraceno  http://isgabrasil.blogspot.com/
149. Wagner Moura  http://diasimdiatambem.wordpress.com/
150. Xavier Arnaud http://www.leforumcatholique.org/ 
Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 20 Aprile 2011 12:36 )

A che cosa "serve" il Vatican Meeting for Bloggers?
Parole di S.E. Mons Claudio Maria Celli all'incontro con i bloggers
L'intervento di mons. Celli al seminario "Parola e parole" sulla comunicazione
L'intervento di P. Lombardi all'incontro con i bloggers in Vaticano
Risposta ad una "accusa" mossa al Vatican Meeting for Bloggers  
Un dialogo che continua in rete

Il prete blogger
Asian bloggers meet at Vatican
El Vaticano dialoga con bloggers de todo el mundo
Vatican reaches out to bloggers and discuss mutual relationship

Per approfondire il tema del cyber, mi riferisco ad un altro blog che approfondisce specificamente questo tema: Digital spirituality

Click 2.0: Guido Maria Conforti. Dalla crisi alla sintesi: il...

Click 2.0: Guido Maria Conforti. Dalla crisi alla sintesi: il...:
Quando parliamo della crisi, c’è un’aria delle circostanze sfavorevoli che intralcia l’andamento della vita. Ma non è sempre la crisi conduce ad una situazione peggiore, anzi, san Francesco d’Assisi ha creato il cantico nel momento più difficile della sua vita e san Giovanni della Croce ha scritto la poesia più bella nel momento in cui i suoi confratelli l’hanno carcerato. Ciò che determina la direzione è il modo in cui uno gestisce questa situazione.
Possiamo approfondire qualche tappa nella vita di Conforti mi concentro soprattutto nel momento delicato della scelta di vita missionaria e il mandato ricevuto dal Santo Padre come il vescovo di Ravenna. Sono due eventi importanti che determinano due grandi famiglie, che sono la famiglia dei missionari saveriana e la famiglia della Chiesa locale; entrambi sono di un solo gregge di Gesù Cristo.

venerdì 7 ottobre 2011

Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio (Lc 1,30)


Il legame della memoria della Beata Vergine Maria del Rosario viene attribuita all'evento di Lepanto del 1571, che arrestò la grande espansione dell'impero ottomano. Questa memoria, secondo il messalino, che inizialmente si chiamava Santa Maria della  Vittoria, ora è ititolata più propriamente alla Beata Vergine del Rosario. "Il  Rosario è preghiera eccellente, nei riguardi della quale però il fedele deve sentirsi serenamente libero, sollecitato a recitarlo, in composta tranquilità, dalla sua intrinseca bellezza" (Paolo VI, Marialis Cultus).

L'evento del Lepanto è una manifestazione tra migliaia delle storie di salvezza nascoste che ognuno di noi conserviamo nel nostro cuore, cioè, in che modo abbiamo vissuto nel passato il ruolo importante di Maria nel nostro cammino verso Gesù Cristo. Abbiamo sperimentato le parole consolante dell'angelo Gabriele rivolte a Maria, "Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio", nei momenti cruciali in cui, ad un certo punto, il nostro cammino ci chiede una risposta più decisiva: é davvero che vuoi seguire e accogliere Gesù per tutta la tua vita, nella tua carne - ossa?È certo! C'è l'nsicurezza, la paura, l'incertezza sul quale tipo di vita dovremmo intraprendere e in che modo lo viviamo?

Più consolante delle parole dell'angelo è la parola di Gesù dal Crocefisso che consegna a tutta l'umanità la sua madre, come la nostra madre! "Ecco la tua madre" (Gv 19,27). Così Maria diventata per noi il modello perfetto della vita cristiana. Se noi vogliamo seguire Gesù, abbiamo un prototipo perfetto del discepolo che troviamo in Maria. Lo diventiamo sempre di più attraverso la recita del rosario in cui si contempla i misteri della vita di Cristo.

Picture: L'immagine della Madonna in un luogo di accoglienza e di raduno all'entrata di una casa a Bali.

alfonsus widhiwiryawan, parma, 7 ottobre 2011





giovedì 6 ottobre 2011

Steve Jobs' 2005 Stanford commencement address


Cosa significa la vita, il senso del tempo, la morte, il lavoro e il nostro prossimo?
Buona continuazione Steve!

mercoledì 5 ottobre 2011

Se Dio esiste, da dove viene il male? A. Einstein



é una bella domanda.... e anche una magnifica risposta!

Meglio per me morire che vivere (Giona 4,1-11)


Il grido di invocazione alla sorella morte di Giona risuona per tanti secoli fino alla fine dei tempi. Nel suo caso, mi sembra come se fosse un grido umano che esprime l’incapacità umana per andare contro alla misericordia di Dio. Egli si sente così sicuro che il Signore non fa altro che dimostrare la sua misericordia a coloro che, secondo Giona, vivono in modo profano.

Nel nostro mondo di oggi, questo grido potrebbe essere una soluzione giusta per fuggire dalle realtà e dai problemi ingestibili che disegnano la fatica per vivere il quotidiano. Quanti casi di suicidi al giorno sono registrati dai giornali del nostro paese? Si pensa che la vita è un diritto. Posso fare tutto ciò che voglio al mio corpo, alla mia anima e al mio futuro senza che nessuno potrà mai contestare. No! La vita non è un diritto di qualcuno e l’altro non ce l’ha. La vita non appartiene all’uomo, ma a Dio.

Tutte le persone di questa vita faticano per trovare la pace. Fatica quel giovane, quel impiegato, quel politico, quel idraulico, quel pizzaiolo, quel poliziotto, quel soldato, quel giocatore quel… perché con quel guadagno, con quel posto, con quel titolo l’uomo può essere riempito, ma non saziato; non trova la pace. Il mondo con tutti i suoi beni non può contentare il cuore dell’uomo perché sono i beni apparenti. San Agostino ci fa ricordare che l’avaro quanto più acquista, tanto più cerca di acquistare.

Così la sfida del vivere è più difficile rispetto alla cultura della morte, soprattutto quando l’uomo si accorge che il Signore è buono, è pieno di misericordia con chi gli invoca e perdona (Sal 85/86).

Alla fine, le pagine di Giona diventano per noi un invito a pregare per tutte le persone che non «sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra», che non conoscono e non amano il nostro Signore Gesù Cristo, affinché Egli stesso mandi i suoi operai nella sua vigna. Che tutte le persone di qualsiasi religione, razza, continente, occupazione, credenza … siano salvi.


alfonsus widhi, parma 5 ottobre 2011

Bloggare la parrocchia

Riflettendo sul tema "bloggare la parrocchia", provo a condividere con voi alcuni pensieri dal punto di vista spirituale - contestuale. L'articolo stesso parla dello spirito di un blogger, non tanto la tecnica e l'operazione per gestire un blog. Visto che gestire un blog è una scelta così da collocare nella seconda settimana, direi che è anche una vocazione perché invita il blogger, innanzitutto, ad impegnarsi nella dinamica della vita comunitaria.
Ecco il testo
Click 2.0: Bloggare la parrocchia:

lunedì 3 ottobre 2011

I want it that way / Backstreet Boys



Una decisione matura va presa soltanto da una persona libera e capace di prendere la responsabilità. è difficile scegliere? La risposta è dipende, perché ad ogni persona, il Signore dona i talenti secondo la sua fortezza per sopportare il crocefisso quotidiano.


You are my fire
The one desire
Believe when I say
I want it that way


Now I can see that we're falling apart
From the way that it used to be, yeah
No matter the distance
I want you to know
That deep down inside of me...


Vedi il testo completo

Whenever you call


Questa canzone ci fa ricordare i momenti belli, forti e culminanti della vita che ispirano sempre una nuova forza e l'apertura dell'anima. Così ci fa capire che si fa fatica vivere senza un legame con le altre persone o con una comunità a cui facciamo un riferimento.


Love wandered inside
Stronger than you
Stronger than I
And now that it has begun
We cannot turn back
We can only turn into one

I won't ever be too far away to feel you
And I won't hesitate at all
Whenever you call
And I'll always remeber
The part of you so tender
I'll be the one to catch you fall
Whenever you call

Vedi il testo completo

Thank God

Thank God I found you (Mariah Carey)



I would give up everything
Before I'd separate myself from you
After so much suffering
I've finally found a man that's true
I was all by myself for the longest time
So cold inside
And the hurt from the heart it would not subside
I felt like dying
Until you saved my life

Thank God I found you
I was lost without you
My every wish and every dream
Somehow became reality
When you brought the sunlight
Completed my whole life
I'm overwhelmed with gratitude
Cause baby I'm so thankful
I found you

I would give you everything
There's nothing in this world I wouldn't do
To ensure your happiness
I'll cherish every part of you
Because without you beside me I can't survive
I don't wanna try
If you're keeping me warm each and every night
I'll be all right
Cause I need you in my life

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