Lunga la storia dell’eremitaggio, uno tra tanti elementi per seguire la vita eremita – non del tutto cattolica -, nel deserto è l’assenza del rapporto coniugale.
Nella storia della chiesa, i padri del deserto accoglie questo elemento, integrandolo con l’idea del separarsi dal mondo, del lasciare tutto in dietro e del seguire Cristo nello spogliamento del deserto, nella castità totale e nell’obbedienza al maestro.
Così la vita religiosa dentro la clausura o fuori nel mondo vede questo aspetto come una via di perfezione.
Però la storia ci insegna ancora. Quando si opprime l’aspetto giuridico della castità, non c’è la libertà. Poi si sfoga nei vari scandali che fa soffrire la Chiesa.
La santificazione nostra, soprattutto i religiosi, esiste in 3 aspetti inseparabili: la purezza del cuore, la castità e il celibato o l’assenza del rapporto coniugale.
L’idea centrale è imitare la purezza degli angeli, cioè, avere un cuore indiviso orientato solo per Dio e al servizio degli uomini. In altre parole è canalizzare la sessualità dell’uomo, la sua capacità e il suo bisogno per amare e sentirsi amati, la sua affettività che sono le emozioni ed i sentimenti, in maniera cosciente, responsabile e integrato solo per Dio, al suo Regno e al servizio degli uomini.
Per i religiosi, questa vita di santificazione è vissuta sotto i voti, l’offerta gratuità di tutta la vita nella buona o male salute. In qualsiasi situazione di vita, la vita dei religiosi offre al mondo una testimonianza viva, soprattutto una fiducia basata sulla promessa di Gesù Cristo stesso: «io sono con voi tutti i giorni della vostra vita».
Per i laici, la via di santificazione invece, esiste nella purezza del cuore, nel impegnarsi nel mondo ed è sempre per la gloria di Dio e al servizio degli uomini. Il motivo è che la Chiesa non può arrivare dappertutto! In quel luogo dove la Chiesa non può arrivare, la presenza e la testimonianza cristiana dei laici sono indispensabili.
Un esempio semplice è la pastorale nella rete sociale in fb, twitter, blog ecc. è un nuovo «cortile dei gentili» dei nativi digitali, di quelli ce sono nati con il telefonino a mano o sotto il cuscino, di quelli che sono computerizzati. Questa è una di tante sfide che la Chiesa affronta oggi.
Per concludere, mi riferisco al grande santo d’Assisi nella sua lode altissimo: alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà.
by alfonsus widhiwiryawan sx
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