mercoledì 6 marzo 2013

Pastorale digitale a Jakarta

Caro Marcello, devo chiederti un sacco di perdono (approfittando della quaresima) per il ritardo nello scriverti sull’incontro dei blogger. Riassumendo tutto questo, racconto in queste righe un po’ di due eventi della pastorale nel mondo digitale qui a Jakarta.
A volte si discute nei vari forum sul problema della cura pastorale nel mondo digitale. È necessario o no? Vale la pena? Le domande rivolte ai responsabili di solito hanno un carattere generale. Per esempio, i seminaristi possono avere un cellulare o un lap top? È normale per i parroci avere l’i-pad? Allora si fanno incontri nelle parrocchie, nei seminari, nelle varie commissioni o congregazioni religiose per discutere l’internet come strumento, i valori positivi e le trappole che ci sono nel cyber-spazio.

La cura pastorale nel mondo digitale nella diocesi di Jakarta è un settore dentro la commissione delle comunicazioni sociali. Ci sono varie attività. L’iniziativa molto semplice ma impegnativa è costruire un sito della diocesi insieme con le sue parti. Finora, questo progetto rimane ancora in fase di sviluppo. Non mette in rete soltanto gli orari delle Messe, i documenti ufficiali della chiesa, ma prova a contribuire al dinamismo della vita dei cristiani in un mondo molto pluralistico.
Un’altra iniziativa è creare un telefonino cattolico. Questo cellulare si chiama “gembala baik”, che significa "il buon pastore". Si può discutere a lungo su questo nome. Però, il prezzo è abbastanza economico. Possiamo trovarvi dentro vari tipi di preghiere e di documenti ecclesiali, suona automaticamente per farci ricordare l’Angelus, ci sono le letture e i commenti del giorno eccetera. In seguito, considerando lo sviluppo del tablet, si stanno preparando adesso i vari programmi che invitano al clima di preghiera e di riflessione. In breve, si pensa di poter aiutare i cristiani a vivere in modo migliore la loro fede attraverso le tradizioni popolari della chiesa.

C'è stato il primo incontro dei blogger cattolici. Questo incontro è stato incoraggiato dalla commissione delle comunicazioni sociali della diocesi di Jakarta. L’obbiettivo è raggiungere numerosissimi blogger, amministratori di vari gruppi nelle rete sociali, i web master e tutti coloro che si impegnano per essere testimoni del vangelo nella rete.
I materiali di questo evento sono molto semplici. Si tratta di un incontro faccia a faccia, condividendo ciò che si fa fino ad oggi e come si può migliorare la presenza cristiana in futuro, considerando i cambiamenti socio-culturali che stanno emergendo nella nostra quotidianità. Poi, l’intervento della commissione per quanto riguarda l’ulteriore passo da intraprendere. Il primo riguarda l’importanza delle fonti della fede da attingere e l’indirizzo giusto da contattare nel caso di dubbio nei contenuti di fede.
Successivamente, c’è stata una condivisione di una coppia che gestisce un sito cattolico. Questa coppia ha una storia particolare, a partire dalla situazione famigliare, in cui non possono avere figli. Entrambi hanno deciso di dedicare la loro vita per la chiesa. Come? Una bella domanda. Visto che sono molto bravi, hanno deciso di studiare la teologia negli Stati Uniti. Poi, tornati a casa a Jakarta, si sono messi d’accordo per aprire un portale elettronico in cui possono essere soddisfatte le curiosità sulla fede, da parte sia dei cattolici sia dei non cattolici.
Finora, hanno le storie molto lunghe da raccontare. Un esempio semplice è di un giovane in cerca di religione. Dopo aver visitato vari siti, egli ha deciso di essere battezzato, dopo aver visitato il sito. In dialogo con gli amministratori, dopo qualche anno, egli ha deciso di entrare nel seminario per diventare sacerdote. Ha terminato gli studio di filosofia e sta facendo l’anno pastorale in una parrocchia. È una bella esperienza.
L’incontro partecipato da più di duecento persone è terminato con il pranzo agape, in cui si dialoga per costruire una collaborazione più concreta e più semplice in ogni decanato della diocesi di Jakarta.

Il secondo incontro è stato organizzato dalla commissione dell’apostolato dei laici della conferenza episcopale indonesiana. L’obiettivo di questo incontro è preparare i punti di riflessione, le raccomandazioni e le proposte per l’assemblea dei vescovi dell’Indonesia che si terrà quest'anno.
Durante la discussione, è stata presentata l’aggressività dei siti per compiere atti terroristici. Come viene utilizzato internet per cercare i terroristi, educare alla strategia per avvelenare, per uccidere, per costruire un'arma o una bomba, per provocare la massa, per trovare i fondi (compreso rubare con internet banking!) e per comunicare tra di loro.
È stato poi presentato lo sviluppo della tecnologia in modo esagerato in Indonesia. Purtroppo, questa presenza non viene accompagnata dallo sviluppo della mentalità e dallo human development index. Il governo lavora tanto per preparare le strutture e gli strumenti tecnologici. Ma si vede che la cultura e la mentalità non sono ancora pronte per aderire al cambiamento. Qui sta la crisi basilare della qualità del popolo indonesiano.
Ci sono adesso 60 milioni di persone che possono comunicare in real time, anytime and anywhere. Il 95% di questi ha almeno due gadget per potersi aggiornare e seguire l’andamento del tempo: leggere le notizie online, partecipare al gruppo di Blackberry eccetera.
Ancora, considerando l’età degli user, c'è da tener conto dei nativi digitali. È una generazione davvero nuova, che è presente all’inizio di questo millennio. Spesso, i genitori non sanno cosa significhi, come si mandi un messaggio via facebook, come si faccia una conferenza in Messenger, come si faccia per rimanere sempre aggiornati con le varie notizie generali e quelle specifiche, come si faccia per arrivare in un posto in cui non si è mai stati, come si faccia per sapere il tempo eccetera. Le informazioni sono arrivate come lo tsunami. Gli user invece non aspettano più neanche un giorno per sapere cosa stia succedendo nel mondo!
Scendendo nel campo, a partire dai dati raccolti dal ministero delle comunicazioni in Indonesia, 43% degli user sono tra 15-24 anni; il 20% sono di 25-34%. Si connette l’internet attraverso il computer a casa, il cellulare (soprattutto per le reti sociali), il wi-fi comuni offerti dal governo e il tablet (il nuovo arrivato trova un buon mercato in Indonesia). La presenza di questi strumenti è notevole.
Purtroppo, l’uso dell’internet dipende dalla maturità della coscienza, della fede e della personalità degli user. I vari cyber crime in Indonesia sono davvero impressionanti. Tantissimi utenti utilizzano internet in modo inadeguato e soprattutto per soddisfare i propri bisogni (rapinare la carta di credito, il narcisismo, la violenza, la pornografia, il terrorismo, il consumerismo - solo per citare alcuni). In questi casi, la cyber technology non sostiene la crescita dell’uomo, non favorisce a risolvere i problemi sociali, anzi, fa parte di essi (per non dire, sostiene il loro sviluppo!).
C’è l’urgenza che la chiesa sia disponibile per collaborare con il governo nell’ambito dell'educazione morale. Limitare l’acceso a internet è impossibile. L’unica difesa sta nel cuore di ciascuno di noi. La chiesa ha una voce per costruire il carattere e il morale di questa grande nazione, ricca di culture e religioni, tenendo conto che i problemi sociali, anche quelli invisibili, sono presenti.

In questo caso, a partire dalle esperienze di un webmaster katolisitas.org, ciò che egli e sua moglie stanno facendo è contestualizzare lo spirito di fede per non cadere nel fanatismo. Perciò, bisogna utilizzare gli strumenti e i linguaggi per trasmettere la fede alle nuove generazioni. Questo è soltanto un esempio dei tanti facebooker, blogger, twitter, webmaster e tutti coloro che girano nelle reti sociali.
Alla fine, un augurio per gli abitanti digitali di questo paese: che possano davvero vivere il nuovo mondo, con una nuova mentalità e nuova Pasqua.

P. Alfonsus widhi sx
Formatore dei missionari saveriani - Jakarta

2 commenti:

  1. Caro p. Alfonsus, ti ringrazio per aver messo a disposizione questo tuo bell'articolo - riflessione sulla "pastorale digitale"; spero che lo leggano in molti, perché è interssante ed è anche una... rarità, una primizia.
    Spero che al nostro prossimo Capitolo generale venga preso in considerazione anche questo nuovo campo di evangelizzazione: è un potente "segno dei tempi" e un immenso "oceano virtuale": e saperci "navigare" richiede altre fantasie creative, altre tute d'immersione...
    Rallegramenti, quindi. E... dammi una mano: come presentare questo TEMA al nostro Cap.Gen. ? Grazie e saluti fraterni,
    Marcello Storgato, sx (Brescia)

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  2. Alfonso grazie della tua intraprendenza, è come scalare una montagna, Grillo quasi vince le elezioni usando l'web quindi forza e coraggio, che qualchecosa si guadagna anche noi per il regno di Dio ... grazie e saluti un abbraccio Gianni M.

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