lunedì 9 maggio 2011

Volare con le due ali


La Cina era il primo e l’unico obiettivo della missione affidata dalla Santa Sede ai Missionari Saveriani fino del secolo scorso. Visto che la missione «ad extra» è il carattere essenziale del carisma del Conforti, si potrebbe dire che la chiusura delle missioni in Cina sia stato un crollo del carisma? È stata la Provvidenza divina che ha aperto la strada verso la totalità della missione per tutto il mondo, attraverso la conquista maoista che spinse tutti i Missionari Saveriani a lasciare il Paese? I Saveriani non sono missionari se non provano un’avventura eroica e lontana dal loro Paese?

Questa tesina non pretende di risolvere il problema e la crisi della missione che continua fino ad oggi, ma ha tre obbiettivi da conseguire.
Il primo obiettivo è di approfondire il nucleo del carisma del Conforti. La nascita di questo carisma si inserisce nel contesto dei «mistici del cuore» che lottano per il Regno di Dio. Nella storia della spiritualità moderna, ci sono centinaia di congregazioni e di persone che si impegnano per raggiungere il medesimo scopo. In questa epoca che inizia alla fine del ‘700, il germoglio del soggettivismo, della secolarizzazione e della ragione inizia a trascurare Dio. Di conseguenza, la fede viene indebolita, la Chiesa viene trascurata e l’uomo si inclina su se stesso. In questa atmosfera, i tre punti cardinali che nel loro insieme costituiscono i capisaldi dell’intuizione religiosa – apostolica del Conforti vengono approfonditi nella prima parte di questa tesina. Questi sono la conversione, l’incontro con San Francesco Saverio e l’itinerario di fede, che è sintetizzato nel suo motto «in omnibus Christus»[1].

Il secondo obbiettivo esamina la peculiarità delle «due ali» su cui il Conforti insiste sempre fin dall’inizio della fondazione del suo Istituto missionario. I Saveriani non sono gli unici che dedicano la loro vita alla missione, in prima linea, per incontrare quelli che non conoscono e non amano Gesù Cristo. È importante perciò approfondire la connessione tra la vita religiosa con la professione dei consigli evangelici e la vita esclusivamente missionaria, alla luce delle intuizioni del Conforti in modo tale che si conservi il nocciolo e si trovino le modalità missionarie adatte al contesto della nuova evangelizzazione nel terzo millennio.

L’ultimo obiettivo è sapere dove si collochi il posto del carisma del Conforti nella Chiesa. L’attività missionaria ai tempi del Conforti favoriva una forte idea, ossia che l’identità della missione è «partire». Le azioni compiute nei Paesi di missione, spesso sono assimilate all’identità propria dei missionari. Ma ciò è come una trappola aperta in quanto riduce la missione solo al «partire» e trascura il «rimanere», mettendo l’esistenza delle opere missionarie ai margini dei «Paesi di missione», tralasciando così la Chiesa che lo manda.

Lo squilibrio di questa bipolarità minaccia lo svuotamento dell’interiorità della persona. Considerando la complessità della questione, questa tesina si limita a evidenziare la collocazione il posto dei consigli evangelici e della missione dei Saveriani nella Chiesa in modo tale che il nucleo centrale dell’esperienza mistica del rapporto del Conforti con Gesù Cristo crocefisso mantenga viva la modalità «dell’amore di Cristo che spinge»[2].
Le fonti primarie per approfondire la spiritualità religiosa – apostolica del Conforti sono i suoi scritti, raccolti in due documenti principali: «Pagine Confortiane» e «Fonti Confortiane-Teodoriane». Mentre la natura delle «Pagine Confortiane» sono gli scritti esclusivamente del Conforti collocati secondo le occasioni ed i soggetti a cui sono stati indirizzati, le «Fonti Confortiane-Teodoriane» sono, invece, inquadrate nel contesto storico e i cui dati obbiettivi aiutano a comprendere meglio il significato delle fonti medesime.
Certo, questa tesina non intende dire ultima parola sul carisma del Conforti, ma è soltanto una pista per un suo approfondimento ulteriore. Questo vuol essere un contributo, benché minimo, alla sete dell’anima alla ricerca del senso di equilibrio tra l’apostolato e la consacrazione di vita.


[1] Col 3,11.
[2] 2Cor 5,14.

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