Intrecciare la rete digitale e l’amicizia con i mussulmani
un imam di una comunità mussulmana di Ciganjur |
Entrambi sono due momenti e ambiti diversi, in cui il filo rosso
è l’apertura verso le diversità del prossimo. La rete digitale propone la
varietà delle persone, delle idee e dei campi anche impensabili da parte
nostra. Basta cliccare una parola chiave nella motore di ricerca, troviamo
qualcosa. Incontrare la persona di altre religioni presuppone una conoscenza di
sé, degli altri e la bellezza di questa diversità che, mettendole insieme,
possiamo costruire uno mosaico di pace. Bene, senza parlare troppo, vi racconto
quello che ho vissuto ieri.
Il venerdì appena passato ieri è stato un giorno molto intenso
che ho passato in questa settimana. Sono passato al mattino nel vescovado per
una questione formale. Poi sono andato ad incontrare gli amici dei tempi
passati, che sono ancora rimasti in qualche ufficio diocesano. Per la
Provvidenza, c’è stato un incontro “per caso” ma è molto utile dal punto di
vista pastorale digitale e pastorale giovanile. C’è da dire che nel campo della
pastorale nella rete siamo ancora all’inizio. Nel senso che tanti cattolici
hanno gli strumenti a mano come Il computer, l’ipad, Blackberry o altri
telefonini per accedere l’internet a basso costo (con un € 30 o 40 ne si può
prendere uno). Alcuni di loro hanno iniziato a digitalizzare la loro
parrocchia, costruendo un sito. Altri ancora gestiscono o creano i vari gruppi
in facebook (magari da notare che a Jakarta, ci sono almeno 17 milioni users
registrati della Facebook). Allora ci sono lo strumento, la sensibilità, la
capacità … ma ci vuole ancora un passo avanti per costruire una rete sociali
tra i blogger (i naviganti, i webmaster, i facebookers, i twitters… )
cattolici. Per questo, speriamo un buon segno nella prossimità della giornata
mondiale delle comunicazioni sociali e anche dalle vostre preghiere e supporte.
Un break per sciogliere l'incontro tra gli studenti dei missionari saveriani e una comunità mussulmana di Ciganjur |
Dopo pranzo poi, ho incontrato un amministratore della
parrocchia facebook Indonesia, considerando la bellezza dell’incontro faccia a
faccia come un “sacramento”. Infatti, questa parrocchia è gestita da 3
amministratori, che finora ci siamo limitati a conoscere la persona attraverso
lo schermo del nostro computer o Blackberry.
La mia giornata non è ancora terminata con questo incontro. Quel
ultimo è stato un’accoglienza verso i fratelli mussulmani provenienti da
Ciganjur. Questi sono venuti perché l’amicizia. I saveriani sono stati “a casa
loro” e loro vengono per conoscerci, condividendo la storia della loro
organizzazione islamica, conosciuta come Nahdlatul Ulama (NU). Al primo
intervento, uno di loro parlava dello sviluppo di questa organizzazione sin
dalla sua nascita nel 1926. Si nota che i contesti determinano il suo cammino,
dando la risposta alla situazione contestuale di ogni epoca. C’è stato un
periodo in cui NU è rimasto fuori dalla prassi della politica, poi le
situazioni l’hanno costretta ad entrare e quasi negli ultimi trenta anni,
questa organizzazione –come un’organizzazione– ha deciso di evitare a giocare
nella politica. Ciò non significa che questa proibisce i membri a partecipare
in essa.
Cosa è questa organizzazione? Magari è una realtà sconosciuta
per alcuni lettori. La base strutturale di questo gruppo è la scuola islamica,
un imam e il popolo. Questi tre elementi cercano di essere fedeli alla
tradizione islamica. Insieme costruiscono un sistema sociale di carattere
popolare senza una linea di commando che costringe i suoi membri a seguire. Di
conseguenza, si può notare un’identità fluida in cui ogni persona, o meglio,
ogni gruppo potrebbe avere la propria bandiera, tenendo conto dell’identità
propria. Allora le diversità delle idee, dell’ermeneutiche, degli approcci ad
un certo problema sociale vissuto nella radice sono inevitabili. Perciò, c’è un
incontro al livello nazionale per dialogare.
la comunità dello studentato saveriano Jakarta - Indonesia |
Uno dei problemi rilevanti da considerare è l’apertura di questo
gruppo verso le diversità delle religioni e delle culture e l’importanza dell’unità nella diversità da
mantenere fino in fondo come la base costituzionale dell’Indonesia. Perché
quest’unità è così importante? Un semplice motivo è che questa unità viene
minacciata da qualche gruppo fondamentalista (con i fondi molto forti) che
vuole a tutto costo eliminare la bellezza della pluralità che ci sono in
Indonesia. Ci vuole un atteggiamento aperto e una disponibilità per cogliere le diversità. È impossibile cambiare la costituzione che ci accoglie tutti in casa
con una certa ideologia di qualche gruppo particolare, imponendola.
Così, alla fine di questo incontro, c’era un invito rivolto a
noi per giocare il calcio nella loro scuola Qoranica, oppure semplicemente una
visita a nelle loro case a Ciganjur. Di conseguenza, il dialogo interreligioso diventerebbe il dialogo della vita, o meglio, della convivenza tra i figli di Dio!!
jakarta, 15 aprile 2012
p. alfonsus sx