Il paradiso dei Raja Ampat - Papua che ci accoglie |
L'estensione geografica dell'Indonesia è molto larga. Fare un incontro al livello nazionale di tutti I rettori dei seminari costa troppo: il biglietto d'aereo, il tempo anche per quanto riguarda la scala di priorità dei problemi da risolvere, dei progetti da fare, delle materiali da collaborare. Perciò, la Commissione dei Seminari ha creato i vari gruppi dei seminari per poter collaborare meglio. Ci sono cinque gruppi che rappresentano la presenza di tutti.
1. Il Vescovo, Mons. Datus Lega insieme con i formatori dei seminari minori 2. I seminaristi della diocese di Sorong - Papua |
Dal 20 settembre fino al 24 settembre ho frequentato un incontro di uno di questi gruppi. Erano presenti i rettori di dodici seminari circa, un retore dell'anno postulantato, due diaconi della diocese che ci ospitano, la rapresentanza della Commissione dei Seminari della Conferenza Episcopale dell'Indonesia e sottoscritto. allora, c'erano diciotto sacerdoti e il Vescovo della zona.
I seminari presenti venivano dale città di Manado, Makassar, Ambon e le sue cinque isole-cinque seminari, Sorong, Jayapura, Merauke. Geograficamente, questi seminari sono estesi dall'isola di Borneo fino a Papua.
Il nostro refettorio |
Non è stato facile preparare questo incontro, perchè il materiale di partenza era una domanda: come costruire l'educazione di carattere transformative, visto il cambiamento globale nell'ambito digitale che penetra anche la densità della foresta di Papua, che supera la distanza delle isole dal mare...
Alla fine dell'incontro, ho raccolto una preoccupazione generale dei rettori: attraverso la presenza dell'internet e dei cellular, i nostri seminaristi imparano a vivere con la doppia identità, a costruire pian-piano lo spirito di disobedienza e disonesta?
Perché la doppia identità? Per esempio, possiamo prendere un caso molto semplice in cui i genitori di solito mandano il mensile ai ragazzi per il pagamento della scuola (media o superior) e il dormitorio. Ci sono alcuni che iniziano a prendere il mensile per comprare il credito del cellulare o addirittura per comprare "l'ultimo prodotto" dei cellulari. Nonostante la regola fosse forte, fino a divieto dell'uso dei cellulari in seminario, questa non funzionerebbe. Se oggi il rettore incontrasse un seminarista con un cellulare a mano, ed egli lo prenderebbe... domain, quell seminarista avrebbe un altro cellulare dell'ultimo modello e di nascosto!
Apparentemente, quei seminaristi che infrangono le regole potrebbero essere buoni e bravissimi nella classe. Sono bene accettati dai compagni, hanno delle buone relazioni.. ma chissa.. la violazione delle regole commune succeed lo stesso.
Entra anche il problema del disonesto, quando la connessione dell'internet non è presente nel seminario, ma il Rettore deve dare il permesso ai certi seminaristi per andare fuori nei internet cafe, poter fare i suoi compiti. In realtà, non tutti approffittano il permesso a fare tutto ciò che si deve fare. La mancanza del controllo suscita i canali aperti per la violazione delle regole commune.Allora, dopo aver ascoltate le varie situazioni e i vari problem che nascono e succedono ogni giorno nei vari seminari, mi domando: come possiamo preparare i nostri future sacerdoti, avendo la tecnologia a mano?
Certamente questa domanda non finisce qui... e non da rispondere in fretta. Si inizia ora l'operazione della struttura dei nativi digitali. Ci vuole uno studio integrative, a partire dalla filosofia... per poter meglio comprendere l'incarnazione del Verbo... anche in questo mondo digitale. Mi piacerebbe impegnarsi in questo ambito di formazione, perché è il nostro dovere accompagnare i nativi digitali per affrontare la realtà, la quotidianità... che non sia semplicemente un click del mouse o dei keyboard che esprime la nostra identità. La nostra gioia e fatica della quotidianità va affrontata con la nostra presenza.. tutta.. insieme con la sua fragilità umana. Avere il coraggio per affrontare la fragilità, avere l'onesta per utilizzare la teconologia, avere la maturità per servire il Regno utilizzando i mezzi tecnologici a mano sono alcuni dei nostri compiti. Fratelli, ci vediamo all'anno prossimo per confrontarsi meglio la nostra ricerca e il nostro contributo per preparare meglio i nostri futuri sacerdoti. Tanti saluti da Raja Ampat.
P. Alfonsus Widhi, sx
Missionari Saveriani - Jakarta
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