venerdì 16 novembre 2012

St. Agostino: Riposo

mio confratello Andrea, adesso è un missionario in Mozambico 
 
Il riposo, è il fine  a cui tende la creazione e il suo compimento. E noi siamo artefici con Dio di questa pienezza. Di conseguenza, il riposo è il tempo liberato, è un anticipo del riposo escatologico. È la fine senza fine. (Agostino: sermone IX, 3)
è vero che il riposo è un momento non-efettivo, non-produttivo? A volte si pensa che il riposo è un momento libero, facoltativo, un periodo di non far niente e perciò non si produce nulla! C'è sempre la tensione tra lavorare e riposare. Però, ricordiamoci che il riposo è un periodo difficilmente da passare perchè in esso, l'uomo deve conquistare se stesso!
Buon riposo...
 

2 commenti:

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  2. Hai perfettamente ragione: non è poi così facile "riposare", per me, ad esempio, che passo la giornata davanti al computer, il riposo più efficace e ambito è passare qualche ora nell'orto, vangando, seminando, curando le piante, togliendo le erbacce, raccogliendo le verdure. Può essere anche una fatica fisica, ma lo spirito si ritempra e mi sento più leggero, per tornare al mio solito lavoro.
    Ma c'è anche un tio di riposo "improduttivo", che è la preghiera e meditazione: non produce dal punto di vista ...fiscale; ma produce molto nella persona che prega e medita. Un esempio recente l'ho avuto da un amico di Salerno; lo condivido volentieri e lo affido ai tuoi visitatori. Saluti fraterni,
    Marcello Storgato, sx 8Brescia - Italia)
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    La vita e la morte

    Ho molti anni. So che la morte è vicina, ma non la sento. Mi pare di non morire mai. Poco fa mi sono fermato dinnanzi al tabernacolo, ho conversato con Gesù e mi sono dichiarato vicino alla resa dei conti. Non vorrei morire, ma la logica vuole che tra pochi anni, se non prima, me ne debba andare. Oppormi al Creatore non lo farei per tutto l’oro del mondo, e gli ho detto che, se dipendesse da me, tirerei avanti. Ma se Lui dovesse decidere diversamente, sarei ugualmente contento.
    Il pensiero che è Lui, Bontà infinita, a decidere il vivere e il morire, mi ha dato molta consolazione. A Dio non si dice mai di no. Non conviene. E chi lo fa non sa cosa perde! Per la vita, per la morte e per qualsiasi altra richiesta, è ottima cosa dire: ”Eccomi!”.
    Di Dio mi fido più di me stesso. Gli voglio un gran bene e il pensiero che in morte è Lui a chiamare, mi ha dato grande serenità! Non sono degno del paradiso, non lo sarò mai e quel che decide Lui mi va bene. Venga quando vuole!
    Era notte e dopo aver chiacchierato sulla morte, l’ho salutato e sono andato a dormire contento. Incredibile: ”Io, amico di Dio e Lui, amico mio!”. È bastata una preghiera, un breve incontro con Lui e il pensiero della morte non c’era più.
    So di essere peccatore: ho recitato l’atto di dolore e d’incanto mi è sembrato non più vero! Per chi si affida alla sua misericordia, Dio compie anche questo prodigio!

    Un credente contentissimo di Dio(e amico di p. Nazareno)

    Salerno, 16 novembre 2012

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