Il gruppo Orange del campo |
Per me è stato un periodo meraviglioso di animazione vocazionale
che ho fatto per la prima volta in Indonesia dal mio arrivo all’inizio di
questo anno dall’Italia. Non ci avevo pensato prima che in un periodo così
breve, ho incontrato una folla dei giovani al livello parrocchiale.
Il campo è stato programmato dalla parrocchia di Santa Helena,
Karawaci, sotto la guida dei padri Ordo Santa Crucis (OSC). L’obiettivo generale
di questo campo è far conoscere ai ragazzi dall’elementare fino al superiore le
varie vocazione che esistono nella Chiesa. Le modalità per arrivare a questo
obbiettivo sono le presentazioni dei vari stili di vita delle congregazioni
religiosi, i giochi out-bond, l’inno del campo, i bans insieme con un periodo
di preghiera, di riflessione e condivisione.
C’erano 240 ragazzi circa che sono partiti dalla parrocchia in
quattro pullman e qualche macchina che accompagnano verso la casa di ritiro a
Ciwidey, Jawa Barat. La maggior parte degli incontri è stata divisa in due
grandi gruppi: i ragazzi di elementare e quelli media-superiore. Quei piccoli
sono stati guidati dal parroco e un altro sacerdote, mentre quei più grandi
sono stati affiancati da un decina di suore, il vice parroco e il sottoscritto.
Tutti i programmi delle giornate sono stati preparati da una ventina dei
ragazzi universitari. Allora, ho seguito quello che hanno preparato.
al campo aperto |
Sono entrato in gruppo “orange” (arancione). Con questo gruppo
ho condiviso le mie esperienze. Com’era le loro reazioni? Mi hanno chiesto
varie domande, ad esempio: perché sei entrato nel seminario? Per quale motivo
hai scelto la vocazione missionaria e non quella diocesana o altre
congregazioni? In che modo si fa la scelta? come fare la scelta? Quale è stata
la difficoltà più grossa durante il cammino? Non ti interessa le donne? Avevi
una fidanzata? Come gestisci i soldi? Sei contento fare un missionario?
Ho cercato di far fuori tutte le loro curiosità, visto che la
maggior parte sono i ragazzi di superiore e alcuni sono quelli di media. Non ho
indirizzato loro per diventare i missionari saveriani, visto che ciò che era
più importante per loro era capire che le varie strade del Signore in qualsiasi
stato di vita sono buone e belle. Possiamo diventare religiosi, missionari,
sacerdoti o costruire una famiglia cristiana con i vari impegni, ma non
dimentichiamo che in ogni situazione, il Signore ci chiede la totalità, la
perseveranza e la fedeltà. In queste cose consiste l’amore.
alla fine dei giochi all'aperto |
Il secondo giorno è stata la giornata dei giochi all’aperto. Eravamo
partiti da casa al mattino presto, camminando in mezzo alla piantagione del the
per poter arrivare ad un campo aperto vicino al fiume. C’erano vari giochi che
i nostri animatori hanno preparato per noi. È vero che siamo riusciti a vincere
un gioco soltanto… però siamo stati bravi a collaborare nel gruppo,
riconoscendo le capacità che avevamo. Non c’erano i lamenti da parte dei
ragazzi, anzi, la gioia, il sorriso e la fraternità hanno caratterizzato questo
periodo lungo sotto il sole. Perciò, alla fine del gioco, alcuni ragazzi hanno
bagnato i loro animatori insieme con il vice parroco con l’acqua del fiume!
la mosche vicina al nostro casa di ritiro |
All’ultimo giorno era il tempo per verificare le
nostre giornate, fare qualche proposta ai ragazzi, fare le foto di ricordo e
lanciare l’invito per ripetere questa esperienza. Magari sarà aperta la
possibilità per visitare le varie comunità religiose intorno al decanato. Così
al termine di questo campo, possiamo chiederci: il Signore ci chiama, poi? Poi
egli aspetta la nostra risposta.
alfons widhi sx
noviziato dei missionari xaveriani
Nessun commento:
Posta un commento