lunedì 18 giugno 2012

Campo d'estivo-vocazionale - Paroki St. Helena


Il gruppo Orange del campo

Per me è stato un periodo meraviglioso di animazione vocazionale che ho fatto per la prima volta in Indonesia dal mio arrivo all’inizio di questo anno dall’Italia. Non ci avevo pensato prima che in un periodo così breve, ho incontrato una folla dei giovani al livello parrocchiale.
Il campo è stato programmato dalla parrocchia di Santa Helena, Karawaci, sotto la guida dei padri Ordo Santa Crucis (OSC). L’obiettivo generale di questo campo è far conoscere ai ragazzi dall’elementare fino al superiore le varie vocazione che esistono nella Chiesa. Le modalità per arrivare a questo obbiettivo sono le presentazioni dei vari stili di vita delle congregazioni religiosi, i giochi out-bond, l’inno del campo, i bans insieme con un periodo di preghiera, di riflessione e condivisione.
C’erano 240 ragazzi circa che sono partiti dalla parrocchia in quattro pullman e qualche macchina che accompagnano verso la casa di ritiro a Ciwidey, Jawa Barat. La maggior parte degli incontri è stata divisa in due grandi gruppi: i ragazzi di elementare e quelli media-superiore. Quei piccoli sono stati guidati dal parroco e un altro sacerdote, mentre quei più grandi sono stati affiancati da un decina di suore, il vice parroco e il sottoscritto. Tutti i programmi delle giornate sono stati preparati da una ventina dei ragazzi universitari. Allora, ho seguito quello che hanno preparato.
al campo aperto
Il primo giorno è stato un periodo in cui i religiosi hanno presentato il loro carisma e alla sera poi c’era uno scambio di esperienze da parte dei religiosi coi ragazzi e le possibilità a far delle domande. Il tema centrale era “il Signore ci chiama, poi?” questa chiamata veniva espressa durante l’incontro attraverso i doni-carismi che i religiosi abbracciano attraverso la loro congregazione. La massa dei ragazzi è stata divisa in vari gruppi più piccoli, di circa 8-9 persone al gruppo, in cui è stato inserito/a un sacerdote / una suora.
Sono entrato in gruppo “orange” (arancione). Con questo gruppo ho condiviso le mie esperienze. Com’era le loro reazioni? Mi hanno chiesto varie domande, ad esempio: perché sei entrato nel seminario? Per quale motivo hai scelto la vocazione missionaria e non quella diocesana o altre congregazioni? In che modo si fa la scelta? come fare la scelta? Quale è stata la difficoltà più grossa durante il cammino? Non ti interessa le donne? Avevi una fidanzata? Come gestisci i soldi? Sei contento fare un missionario?
Ho cercato di far fuori tutte le loro curiosità, visto che la maggior parte sono i ragazzi di superiore e alcuni sono quelli di media. Non ho indirizzato loro per diventare i missionari saveriani, visto che ciò che era più importante per loro era capire che le varie strade del Signore in qualsiasi stato di vita sono buone e belle. Possiamo diventare religiosi, missionari, sacerdoti o costruire una famiglia cristiana con i vari impegni, ma non dimentichiamo che in ogni situazione, il Signore ci chiede la totalità, la perseveranza e la fedeltà. In queste cose consiste l’amore.
alla fine dei giochi all'aperto
L’amore non si improvvisa, ma è il frutto della ricerca continua, dando lo spazio a Dio per operare dentro di noi. Perciò, è stato un momento fruttuoso quando una ragazza di media del gruppo ha afferrato questo messaggio e ha condiviso pubblicamente di fronte agli altri.
Il secondo giorno è stata la giornata dei giochi all’aperto. Eravamo partiti da casa al mattino presto, camminando in mezzo alla piantagione del the per poter arrivare ad un campo aperto vicino al fiume. C’erano vari giochi che i nostri animatori hanno preparato per noi. È vero che siamo riusciti a vincere un gioco soltanto… però siamo stati bravi a collaborare nel gruppo, riconoscendo le capacità che avevamo. Non c’erano i lamenti da parte dei ragazzi, anzi, la gioia, il sorriso e la fraternità hanno caratterizzato questo periodo lungo sotto il sole. Perciò, alla fine del gioco, alcuni ragazzi hanno bagnato i loro animatori insieme con il vice parroco con l’acqua del fiume!
la mosche vicina al nostro casa di ritiro
Abbiamo concluso la serata con la messa e la consegna del rosario a un ragazzo che entra nel seminario questo anno. La messa veniva seguita poi con la serata di canti e teatro dai vari gruppi presenti. Al termine, non poteva mancare il fallo fino a mezzanotte.

All’ultimo giorno era il tempo per verificare le nostre giornate, fare qualche proposta ai ragazzi, fare le foto di ricordo e lanciare l’invito per ripetere questa esperienza. Magari sarà aperta la possibilità per visitare le varie comunità religiose intorno al decanato. Così al termine di questo campo, possiamo chiederci: il Signore ci chiama, poi? Poi egli aspetta la nostra risposta.
alfons widhi sx
noviziato dei missionari xaveriani

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