Quando gli spagnoli hanno scoperto l’America o Thomas Alpha Edison ha inventano la luce, il telefono eccetera, la storia è cambiata: lo stile della vita dell’uomo si è trasformato. Avvertiti dalla storia del terzo millennio, che è appena iniziato, il Vaticano invita i blogger a radunarsi, il giorno dopo la beatificazione di papa Giovanni Paolo II. Non tutti sono blogger cattolici, ma il cardine principale è che siano presenti i vari campi dell’incontro.
In questa mia relazione, propongo prima di tutto alcune brevi sintesi dei temi dell’incontro; poi, una riflessione dal punto di vista della spiritualità e la possibilità di sviluppo sui punti lanciati. Grazie innanzitutto a p. Antonio Spadaro che ci ha dato i quattro obiettivi basilari per collocare i vari interventi che sono stati fatti.
Primo, incoraggiare la presenza
Questo incontro è servito a incoraggiare la presenza del blogger nel mondo digitale, favorendo l’incontro tra la Parola di Dio e la gente. Bisogna affrontare anche i temi delicati e difficili, in legame con la chiesa e nell’ambito della spiritualità. È un incontro che diventa uno scontro? Può darsi, visto che la diversità c’è ed è forte.
Padre Roderick, un sacerdote spagnolo di 43 anni, insiste sull’importanza di trovare i punti di interesse comune, prima di condividere la propria fede. L’incontro sarà possibile e più facile se tra l’utente e il mittente c'è un linguaggio comune, un linguaggio di amicizia tra l'utente e chi lo segue. Al di là dell’incontro, il suo blog gli permette di essere pastore anche per coloro che non sono presenti nella chiesa e non sono cristiani.
Secondo, dialogo tra fede e cultura
Questo incontro stimola l’aprirsi al dialogo tra fede e cultura, perché il blog indica l’opera della gente in ascolto, in riflessione e in azione. C’è una persona dietro il blog. In questa persona, sono presenti la libertà e la tentazione dell’ego, dalla pornografia fino al gioco di guerre stellari.
Elizabeth Scalia sottolinea la libertà come luogo comune e punto di partenza. Visto il carattere confusionale del blog, vale la legge non scritta, che non è tanto chi ha ragione a vincere, ma vince chi grida più forte. L’internet è il regno di chi grida più forte, entro alcune norme da rispettare. Ci sono tanti campi a cui il blogger può dedicare l’obiettivo del suo blog. L’invito in Vaticano significa riconoscenza per la loro presenza e sottolinea l’importanza del dialogo tra fede e cultura in cui si inserisce il blogger stesso.
Terzo, raggiungere tutti
L'altro obiettivo è raggiungere l’ampia comunità online. È possibile costruire una comunità cristiana tramite internet? I blogger non sono persone anonime, ma hanno delle identità precise, hanno un circolo di amici e sono influenzati dal contesto. Il blog dà la possibilità di far passare le idee e i messaggi della fede.
Quarto, incontro tra chiesa e blogosfera
Infine, questo incontro cerca di incrementare la familiarità tra il Vaticano, come realtà istituzionale, e la blogosfera. In generale , secondo Francois Jeanne-Beylot, la riunione dei blogger va fatta dai blogger stessi, non da una istituzione, e tanto meno dalla chiesa! Questo è giusto! L’uso dei media non serve soltanto per raggiungere la gente, per parlare con loro, per predicare un ritiro a un oggetto chiamato gente, laici, giovani, uffici pastorali parrocchiali eccetera.
I media sfidano anche la chiesa. Essa ha bisogno di ascoltare: cosa vogliono gli uomini? Cosa sperano? In che modo vivono? Quali sono le loro aspettative? Continuando il suo intervento, p. Antonio Spadaro intuisce che la situazione confusionale dentro il blogger permette anche il compito di canalizzare le energie di volontà e di forza. I desideri e le aspettative sono tante e la chiesa può dare ascolto.
La chiesa e il mondo digitale
Continuando il ruolo della chiesa nel mondo digitale, p. Lombardi, direttore della sala stampa Vaticana, fa due considerazioni per i blogger. 1) La chiesa deve essere un'opinione pubblica e la realtà del blog può inserirsi nella dinamica di questa opinione. 2) Per la società, il fenomeno del blog non segue lo schema classico dal centro alla periferia. È invece un movimento che parte dal basso, dal mercato, dalla piazza.
A volte, i blogger danno una mano ai responsabili per leggere ciò che sta succedendo intorno a loro. Un'analisi competente e responsabile può migliorare la qualità del servizio dei parroci, dei responsabili dell’ufficio pastorale e anche dei vescovi. A questo punto, la dinamica del dialogo per il servizio al prossimo trasforma la vita sia del blogger, sia della società in cui i blogger sono inseriti.
Per quanto riguarda l’impegno del Vaticano per inserirsi in questo mondo digitale, sono state fatte alcune domande dal pubblico: Il papa ha un facebook? Risponde ai messaggi? Si può chattare con il papa? Dove sta l’e-mail e il blog del papa?
Per rispondere a queste domande e ad altre simili, bisogna approfondire il tema del passaggio della teologia all’ambito digitale. Il problema non riguarda solo e semplicemente gli strumenti digitali, ma l'ambito teologico. Il ministero petrino non è quello di andare porta a porta, entrando nelle relazioni personali. Il papa è il pastore universale, di tutti. Rispondere a tutte le lettere e a tutti i messaggi a lui scritti, potrebbe impoverire il ministero petrino. La trappola del mondo digitale è aperta. A questo punto bisogna sapere il suo significato, per arricchirlo, e stare attenti a non ridurre o personalizzare il significato in manifestazioni troppo semplici.
In che modo il Vaticano stimola i blogger a impegnarsi nel mondo digitale? In pratica, ci sono delle porte suggerite e proposte, come "famiglia.va", "vatican.va", "osservatore romano daily", "photovat", "vatican player", "agenzia fides", "ctv youtube", "visnews.va", "vatican radio", "intermirifica.net" eccetera. Di questi, alcuni sono ancora in fase di sviluppo. Vi si offrono notizie del mondo, con il riferimento alla chiesa nel mondo. Certo, ci vuole una scelta editoriale e attirare la persona in questa sede. Perciò non ci sono notizie veramente nuove, ma queste sono organizzate in modo nuovo.
Come spunti di riflessione, vorrei segnalare i seguenti.
- Fino a che punto influisce il nostro senso di responsabilità (morale) nell’esprimersi attraverso gli scritti, i video e le immagini nel blog che è caratterizzato dalla sua mondanità e dove ognuno può caricare/scaricare tutto ciò che vuole? Il messaggio è neutrale, ma l’interpretazione è determinata dal contesto e può cambiare e dare un tono diverso al medesimo contenuto.
- La sfida del sacramento dell’incontro. Incontrare l’altro significa entrare in un luogo sacro (cfr Esodo 3,5). Visto il desiderio di essere onnipresente, come si valorizza la bellezza e il significato dell’assenza?
- Questo incontro tra i blogger, convocato dalla Santa Sede, dà un messaggio molto forte. La chiesa riconosce che un linguaggio nuovo sta trasformando la storia, il mondo, la vita della gente. Questo linguaggio si chiama: internet, facebook, twitter, flicker, picasa, blog, messenger eccetera. Sono gli strumenti digitali che possono annientare il tempo, lo spazio e la distanza. In che modo ci rendiamo conto dell’uso di questo potente strumento di comunicazione?
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